La prima agenzia di viaggi a livello mondiale, Booking, offre la possibilità di selezionare gli alberghi anche in base alla loro “accessibilità per sedia a rotelle”. Peccato soltanto che gli albergatori non facciano caso a quanto dichiarato al riguardo e che Booking non si preoccupi di verificare alcunché, come abbiamo segnalato all’Antitrust.
Il concetto di “accessibilità” di una struttura ricettiva e dei suoi servizi è tuttora variabile e incerto, poiché le concrete esigenze degli ospiti con disabilità e fragilità – in ambito motorio, sensoriale e psicologico – sono tuttora prive di standard condivisi.
Equivoci e incomprensioni sono all’ordine del giorno, con risultati spesso negativi per gli stessi operatori, in termini di “feedback” sulle esperienze di soggiorno. In Italia come in altri Paesi, UE ed extra-UE.
Il mercato è d’altra parte significativo e in crescita, grazie alla prevalenza demografica della fascia di popolazione persone over-65 (14,4 milioni in Italia, di cui quasi un terzo over-80. ISTAT, 2024) e l’ampia comunità di persone con disabilità (13 milioni in Italia, di cui la metà over-75. 3,1 milioni le disabilità gravi. Dati coerenti alla media europea). Lavorare all’accessibilità dei locali e i servizi appare perciò opportuno, se non indispensabile.
Égalité ETS, associazione no-profit impegnata a favore delle persone con disabilità, ha sviluppato con Qualitalia e con un ente accreditato presso Accredia un apposito sistema di certificazione, ACCESS.
I requisiti di accessibilità, basati su standard ISO e buone prassi internazionali, sono stati semplificati per assolvere alle esigenze essenziali dei diretti interessati, i cui rappresentanti hanno partecipato alla stesura del protocollo. E gli audit di certificazione vengono infatti partecipati da persone con disabilità, quali esperti di settore.
L’approccio adottato nel sistema ACCESS – e così, nelle attività di consulenza per aderire alla certificazione – si focalizza sull’identificazione delle soluzioni più semplici ed economiche per raggiungere gli scopi.
La relazione diretta con gli esperti può aiutare a comprendere come gli interventi sulle infrastrutture possono venire limitati allo stretto necessario (es. rampe al posto di gradini, porte di larghezza adeguata), dedicando maggiore attenzione a piccoli interventi (es. doccino vicino al wc, sanitari e docce, maniglioni, interruttori).
L’attenzione degli operatori verso il tema dell’accessibilità – affidandosi a un sistema di certificazione sviluppato “dal basso” e condiviso con gli utenti interessati – può aprire nuove l’opportunità in un segmento di mercato in crescita, la cui domanda è a tutt’oggi in larga parte inespressa proprio a causa di un’offerta frastagliata e indefinita, perciò inaffidabile.
La condivisione di questo approccio tra fornitori di servizi contigui e sinergici (es. hotel, ristoranti, servizi turistici), in sinergia con le amministrazioni locali, può altresì restituire competitività all’Italia rispetto ad altre destinazioni turistiche.
Dario Dongo
Égalité, presidente
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.