Il 9.6.22, a seguito dell’incontro propostoci dai vertici di ATAC, abbiamo esposto il nostro ultimatum sull’accessibilità del trasporto pubblico a Roma.
Égalité Onlus si occupa di vari temi legati allo sviluppo sostenibile (SDGs). Con particolare riguardo alla tutela dei diritti e l’inclusione delle persone con disabilità e fragilità varie, a livello fisico, neurologico, sensoriale ma anche socio-economico. E la determinazione a dare voce alle loro esigenze, attraverso:
– sensibilizzazione pubblica, sui media e i social network, in ordine a temi variamente critici. In primis le barriere architettoniche, (1) culturali e sociali che ostacolano l’esistenza di un’ampia comunità umana,
– azioni legali giudiziarie e amministrative, nei diversi contesti, volte a garantire ad esempio l’assistenza sanitaria, la fornitura e la garanzia sui dispositivi e gli ausili per la disabilità, (2) l’accessibilità a luoghi e servizi (3,4).
L’ampia comunità di disabili, anziani, persone fragili, genitori con passeggini, turisti e gli utenti, più in generale, sono furiosi nei confronti di ATAC. Il servizio di trasporto pubblico a Roma è indecente, anzitutto a fronte della inaccessibilità sistematica delle stazioni di metropolitana e di molti anzi troppi autobus.
La metropolitana di Roma ha problemi strutturali, la gran parte delle stazioni è sprovvista degli ascensori che sono l’unico strumento per rendere accessibile questo servizio. Gli alzascale – incapaci di accogliere le carrozzine elettriche moderne oltreché spesso guasti- sono un emblema della discriminazione.
Le disabilità sono spesso invisibili, nei molti casi di persone che – a causa di malattie, operazioni chirurgiche e quant’altro – non sono in grado di affrontare una scalinata ripida. Persone che, piuttosto di doversi esporre sul ‘piedistallo’ degli alzascale, dopo avere atteso l’avvento di un operatore (che magari si trova sull’altro lato della metropolitana, es. Circo Massimo), rinunciano al trasporto pubblico.
Il regime di apartheid si completa con il guasto sistematico, o comunque la disattivazione dei pochi ascensori disponibili. Imprevedibile, spesso esteso su più fermate della stessa linea e protratto per settimane e mesi consecutivi. La metropolitana per chi non cammina o ha difficoltà è un’utopia e un incubo, Impossibile potervisi affidare. (5) E la Procura di Roma, anziché indagare, insabbia.
La rivoluzione accessibile è alle porte. Bisogna solo capire se ATAC SpA e il suo unico azionista, il Comune di Roma, vogliano esserne parte attiva o venire costretti agli adeguamenti necessari. La stagione delle scuse e degli ignobili tentativi di scaricare le proprie responsabilità sui subappaltatori è conclusa. Ora Basta!
ATAC oggi è chiamata a decidere. Chiediamo un impegno scritto e un crono-programma dei lavori da eseguire entro termini perentori, senza condizioni.
1) Ascensori, da installare in tutte le fermate metropolitane di Roma Capitale, in numero adeguato a consentire l’assoluta continuità di un servizio accessibile.
2) Manutenzione programmata, da eseguire in orari notturni. Con garanzia di trasporto alternativo alle persone con disabilità, attraverso buoni taxi.
3) Autobus. Tutti gli autobus in servizio devono disporre di pedana funzionante, da verificare prima che ogni mezzo esca dal deposito.
4) Disabilità visive. È urgente completare i percorsi tattili dei servizi per disabili visivi, attivare il servizio di assistenza sulle linee della metropolitana e garantire l’avviso sonoro dei nomi delle fermate sui bus.
La partecipazione all’incontro detto da parte di chi scrive, ostinato utente con disabilità del trasporto pubblico, ha permesso di sperimentare due ostacoli emblematici del disastro infinito di ATAC:
– stazione Termini. Qualche genio (del crimine) ha introdotto una pesante porta frangifuoco la cui apertura richiede forza erculea, per (non) consentire l’accesso all’ascensore al piano -2, sulla linea B,
– stazione San Giovanni. Gli utenti che dalla linea A intendano accedere alla linea C devono affrontare una ripida e lunga scala mobile. Senza ascensori né alzascale, ci si deve affidare alla solidarietà umana.
Ora Basta!
Dario Dongo
(1) Albertina Pretto. Città storiche, i problemi di accessibilità in Italia, Égalité, 27.3.21
(2) Dario Dongo. Garanzia su ausili per la disabilità, l’Antitrust afferma il diritto all’assistenza immediata, Égalité, 27.7.20
(3) Dario Dongo. Genova, dopo il ponte le barriere architettoniche. Appello al sindaco e denuncia all’AMT, Égalité, 3.8.20
(4) Dario Dongo. Disabili. Inaccessibilità metropolitana Roma, ennesima denuncia alla Procura, Égalité, 24.7.20
(5) Dario Dongo. Roma, Genova, Italia. Trasporto pubblico, disabilità e discriminazioni. Égalité, 6.12.21
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.