Charles Bukowski scriveva che ‘il problema di chi beve’ è trovare sempre una scusa per continuare a bere. E così, ‘se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; se non succede niente si beve per far succedere qualcosa’.
Trovo questa frase molto realistica perché anche il cinema, le serie tv, i social ci mostrano persone di tutte le età che bevono per dimenticare, per rilassarsi dopo una giornata stressante, ma anche per divertirsi o sballarsi. O anche soltanto per passare il tempo, magari con una birra al lago o al mare.
Sembra di vedere dappertutto una pubblicità di vino, birra, whiskey, vodka, ma anche di sigarette. E questo, anche per un ragazzo come me, induce nella tentazione di fare uso di queste sostanze come se fosse la cosa più ovvia. E invece è la cosa più stupida, oltretutto vietata alla mia età (14 anni) e sconsigliata per tutti.
Molti ragazzi e ragazze, anche amici e amiche, sono però influenzati da questi modelli perché credono di essere più sweg, cioè più ‘fighi’. Senza rendersi conto che non cambia nulla e si resta sempre gli stessi, anche se magari un po’ brilli o ‘affumicati’.
Il problema è che questi comportamenti diventano poi parte delle persone, come lavarsi i denti tutte le mattine. Sembra che tanti non possano fare a meno di una sigaretta accesa o una bottiglia di birra in mano. E non si rendono conto dei problemi che l’alcol e il fumo possono comportare.
Basta guardarsi in giro, vedere le persone al bar, i vecchietti sotto casa che parlano ad alta voce alle 10 di mattina con una birra in mano. E qui casca l’asino. I ragazzi prima, i giovani adulti poi, le persone più grandi, tutti attaccati a una bottiglia o a un bicchiere di vino o di superalcolici come fossero biberon.
Alla fine, quello stesso comportamento che vediamo sempre in tv e sui social viene riprodotto nella realtà. C’è chi vince, come le aziende che producono bevande alcoliche, e c’è chi perde – la salute – a dipendere da loro. E la morale non c’è.
Michele Dongo
Classe 2008, studente appassionato di materie umanistiche e attività sportive all'aperto.