I Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) su ausili e protesi per le disabilità sono inadeguati ai bisogni, mentre il tardivo decreto ministeriale che ha fissato le tariffe rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) non sostiene la sopravvivenza dei fornitori di fiducia degli utenti. Le aziende ortopediche e la FIOTO (Federazione italiana degli operatori in tecniche ortopediche) ricorrono quindi al TAR del Lazio, contro il ministero della Salute, per ottenere l’annullamento del ‘DM tariffe’.
I LEA e il tariffario (o nomenclatore) di ausili e protesi per le disabilità coperti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) vennero sono introdotti 25 anni fa, rispettivamente, con la ‘Riforma Bindi’ (D.lgs 229/99) e il decreto del ministero della Salute 332/99. La previsione di aggiornamento del tariffario con cadenza non superiore ai tre anni è però rimasta lettera morta.
I nuovi LEA sono stati approvati soltanto nel 2017, mentre il tariffario protesico è rimasto fermo per altri 6 anni, fino alla revisione intervenuta con DM 23 giugno 2023. Le nuove tariffe entreranno però in vigore soltanto ad aprile 2024 e non è previsto alcun ristoro per i 25 anni di mancato aggiornamento che ha costretto e tuttora costringe i 3 milioni di disabili in Italia ad affrontare a proprie spese i maggiori costi di dispositivi salvavita e altri ausili indispensabili alla loro esistenza e autonomia.
I rappresentanti delle aziende ortopediche chiedono perciò al TAR del Lazio l’annullamento del DM tariffe e numerosi operatori stanno organizzando un’azione legale per chiedere conto del mancato adeguamento delle tariffe durante l’ultimo quarto di secolo. (1)
Le criticità che colpiscono le imprese del settore si riverberano anzitutto sulla pelle dei disabili. Secondo un sondaggio sulla erogazione degli ausili condotto a ottobre 2023 dal settore Dispositivi Medici di Confindustria:
– oltre la metà (52,2%) delle persone che utilizzano ausili non ha ricevuto una valutazione clinica del contesto abitativo, lavorativo o scolastico nella scelta del presidio,
– il 50% dei pazienti ha aspettato tra i 3 e i 6 mesi per la consegna dell’ausilio individuato,
– il 43,4% dei destinatari dell’ausilio ha dovuto pagare di tasca propria un’integrazione per la consegna dell’ausilio,
– il 37% degli utenti è insoddisfatto del servizio di fornitura (tempi, procedure etc),
– il 58,7% degli utenti è insoddisfatto della manutenzione e assistenza tecnica. (2)
Con i nuovi LEA è inoltre diventato molto complicato ottenere un ausilio personalizzato, come è invece necessario per chi si muove in sedia a rotelle o indossa una protesi, per esempio. L’ultima revisione normativa prevede infatti che le ASL acquistino direttamente gli ausili, tramite appalti. Acquisti massivi che impediscono la predisposizione di ausili ‘su misura’ dei destinatari e delle loro concrete esigenze.
Questo aspetto ha generato il caos. In alcune Regioni e/o ASL gli uffici di assistenza protesica continuano ad applicare il vecchio elenco – con le tariffe dei tempi della lira (1999) – per gli ausili necessari a particolari condizioni cliniche. L’applicazione asimmetrica dei LEA sui diversi livelli territoriali è una vergogna storica del SSN. (3) Ed è solo grazie a un ricorso promosso dall’Associazione Luca Coscioni sull’erogazione di protesi che il TAR del Lazio ha ordinato al ministro della Salute di trovare una soluzione. (4)
‘In 24 anni di invarianza del nomenclatore di assistenza protesica il SSN ha ottenuto che fossero erogate, da parte delle “Strutture ortoprotesiche convenzionate”, protesi, ortesi e tecnologie assistive al passo con l’innovazione tecnologica, ma a tariffe di rimborso appartenenti ad un’altra era politico-economica’, ribadisce la Federazione italiana degli operatori in tecniche ortopediche. (5)
I due provvedimenti di revisione di regole e tariffe (DPCM 12.1.2017 e DM tariffe 23.6.2023) sono stati infatti elaborati su dati e conoscenze di vent’anni fa, un’era geologica anteriore allo sviluppo delle tecnologie informatiche e digitali, senza coinvolgere adeguatamente le associazioni di categoria.
La legge di bilancio 2024 (legge 30 dicembre 2023 n. 213), in vigore dall’1.1.2024, ha frattanto ridotto drasticamente il credito fiscale del 75% introdotto per favorire l’abbattimento delle barriere architettoniche, la cui operatività era stata prevista fino al 2025.
Di conseguenza, le persone con disabilità gravi che devono adattare le proprie abitazioni e uffici alle proprie esigenze dovranno affrontare a proprie spese tutti gli investimenti diversi da ascensori e montascale (es. bagni, cucine, infissi, domotica). Né potranno più cedere i relativi crediti a terzi.
Non c’è limite al peggio.
Marta Strinati
(1) Cesare Buquicchio. Assistenza protesica, causa allo Stato per 130 milioni di euro. TrendSanità. 1.12.23 https://trendsanita.it/assistenza-protesica-causa-allo-stato-per-130-milioni-di-euro/
(2) Pazienti disabili, il 50% aspetta oltre 3 mesi per un ausilio e il 43,3% paga un’integrazione di tasca propria. Sanità24, Il Sole 24 ore. 16.10.23 https://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/aziende-e-regioni/2023-10-16/pazienti-disabili-50percento-aspetta-oltre-3-mesi-un-ausilio-e-433percento-paga-integrazione-tasca-propria-102114.php?uuid=AFb5fPGB
(3) Marta Strinati. 45 anni di Sistema Sanitario Nazionale. Le iniziative di GIMBE per rilanciarlo. Égalité. 23.12.23
(4) V. https://www.associazionelucacoscioni.it/wp-content/uploads/2022/08/Class-action.pdf
(5) Nuovo Nomenclatore Protesica; posizione del comparto; proposte. FIOTO 19.12.23 https://fioto.it/index.php?do=notizia&idnews=422