La campagna Buycott! olio di palma, soia OGM e carni americane raccoglie ulteriori adesioni. Dopo l’Associazione Comuni Virtuosi e Disability Pride, si uniscono a Égalité e GIFT (Great Italian Food Trade) anche Coalition Against Land Grabbing, CALG, ed European Consumers.
CALG, Coalition Against Land Grabbing, è un’organizzazione attiva da anni a Palawan, arcipelago delle Filippine, per proteggere le popolazioni indigene dalle rapine delle terre e le deforestazioni perpetrate per creare spazio alle monocolture di palma da olio. Crimini internazionali contro l’umanità e l’ambiente di cui abbiamo già scritto, con un’intervista a Dario Novellino, fondatore di CALG. Nel ferale silenzio della stampa e della politica internazionale, ma anche di molte associazioni d’Occidente.
Le Filippine sono uno dei pochi Paesi a disporre di una legge che prescrive, almeno in teoria, dal lontano 1997, la tutela di popolazioni indigene ed ecosistemi naturali. (1) Il ‘concetto indigeno di proprietà’ riconosciuto da tale legge considera ‘i domini ancestrali e tutte le risorse ivi contenute’ come ‘base materiale della loro integrità culturale’. (2) I domini ancestrali sono quindi una proprietà collettiva delle comunità indigene, che ‘appartiene a tutte le generazioni’ e ‘non può essere venduta, smaltita o distrutta’.
Palawan, oltretutto, è anche una ‘riserva di biosfera umana e naturale’, riconosciuta da UNESCO. Ma la protezione è affidata alle amministrazioni locali e viene di fatto vanificata da procedure complesse, ordinanze municipali e norme minori. Così, lontano dalle mappe e dai riflettori dei media, land grabbing e deforestazioni proseguono.
CALG è impegnata sul territorio per ostacolare gli abomini sopra descritti, con una serie di attività:
– assiste le comunità locali nelle procedure volte a ottenere i certificati di titoli di dominio ancestrali e a richiedere licenze per raccogliere e vendere legalmente prodotti forestali non legnosi,
– controlla e documenta le attività predatorie nei confronti degli indigeni e dei loro ecosistemi,
– intraprende azioni legali contro i rapinatori di terre e fornisce assistenza materiale alle comunità colpite,
– fornisce supporto di base per la sussistenza delle famiglie indigene bisognose,
– facilita il dialogo tra i rappresentanti delle comunità indigene, i funzionari del governo e le agenzie non governative,
– esercita pressioni sulle società private, attraverso azioni di difesa strategica e campagne internazionali.
Condividere le battaglie di CALG nello scenario internazionale è tanto più necessario nell’attuale contesto politico locale. Laddove il governatore di Palawan, Jose Alvarez, rieletto nel 2019, nonostante le accuse di voto di scambio, è un noto sostenitore dell’agroindustria su larga scala. (3) Ed è proprio un membro della famiglia del governatore ad avere registrato la foresta del Nord Palawan, nei lontani anni ‘80, nonché a presiedere il Palawan Council for Sustainable Development (PCSD).
Il Piano Strategico Ambientale dovrebbe garantire, in linea di principio, lo sviluppo sostenibile dell’intera provincia. (4) Tale piano prescrive l’autorizzazione preventiva di ogni progetto di sviluppo sui territori, previa valutazione d’impatto ambientale e consultazione delle comunità interessate. Ma la sua attuazione è rimessa a quello stesso Palawan Council for Sustainable Development presieduto dal familiare del governatore. E la massiccia espansione delle colture palma da olio in aree a tal uopo deforestate prosegue senza sosta senza autorizzazioni di sorta. (5)
European Consumers è un’associazione indipendente, attiva in Italia dal 2001 nella difesa dei consumatori e dell’ambiente. La concretezza dei suoi impegni trova espressione nella recente diffida notificata ai 7914 Sindaci italiani, al Governo e ai gruppi parlamentari. Affinché proteggano il territorio e la popolazione rispetto ai gravi rischi legati ai campi elettromagnetici e alla rete 5G. Rischi evidenziati nel rapporto tecnico/legale realizzato da European Consumers insieme a ISDE. (6)
La campagna Buycott! olio di palma, soia OGM e carni americane riceve il pieno supporto di European Consumers, a riprova della sua indipendenza nel sostenere iniziative determinate a innescare trasformazioni positive e reali. L’attivismo sui social network serve solo ad arricchire le Corporation monopoliste che gestiscono il traffico web e i Big Data. Bisogna invece sensibilizzare la popolazione, coinvolgere tutti i cittadini, utenti e consumatori affinché la società possa cambiare.
‘European Consumers ha da sempre condotto dure lotte contro i cattivi consumi e il degrado del territorio. In particolare si impegna a proteggere le colture locali e a contrastare i prodotti brevettati dalle multinazionali, OGM e, più in genere, qualsiasi produzione ad alto impatto ambientale. Per cui aderisce alla campagna internazionale contro Olio di Palma e Soia OGM.’ (Marco Tiberti, European Consumers, presidente)
Ringraziamo European Consumers – insieme a CALG, Associazione Comuni Virtuosi, Disability Pride Italia – e tutti coloro che intenderanno aderire, a titolo individuale e collettivo, alla campagna #Buycott! Una campagna i cui unici protagonisti sono le comunità indigene scacciate dalle loro terre con violenza e minaccia, gli attivisti locali minacciati e uccisi, le foreste pluviali e altri ecosistemi devastati.
#NonInNostroNome, diciamo #Basta all’acquisto di qualsivoglia prodotto che contenga olio di palma, nella crema da spalmare come nel ‘biodiesel’. #NotInOurNames i prodotti di origine animale da animali nutriti con la soia OGM dell’Amazzonia in fiamme. Vogliamo vederci chiaro, sapere anche da dove arrivano le carni servite nei locali pubblici e nelle mense. Per rifiutare quelle di bovini pascolati nel Gran Chaco, dopati in USA, nutriti con farine animali in Canada.
Restiamo in attesa di conoscere gli orientamenti delle numerose associazioni che abbiamo già contattato. Verificheremo così chi si impegna e chi chiacchiera, chi è davvero contro la globalizzazione dello sfruttamento di esseri umani e risorse naturali. E chi invece rende conto a diversi padroni. Su Slow Food, che ha già declinato il nostro invito, gira voce ad esempio di un ipotetico salvataggio dell’Università di Pollenzo da parte del più indomito utilizzatore di olio di palma in Italia, negli anni passati. Sarà vero?
Dario Dongo e Giulia Caddeo
(1) Indigenous Peoples Rights Act 8371, 1997. V. https://www.officialgazette.gov.ph/1997/10/29/republic-act-no-8371/
(2) I domini ancestrali, secondo la legge di cui in nota 1, devono includere tali concetti di territori che coprono non solo l’ambiente fisico ma anche l’ambiente totale, compresi i legami spirituali e culturali con le aree che le comunità locali possiedono, occupano e usano e alle quali hanno rivendicazioni di proprietà
(4) Strategic Environmental Plan, SEP (R.A. Republic Act 7611)
(6) European Consumers e ISDE, Rapporto indipendente sui campi elettromagnetici e diffusione del 5G
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.