L’accesso a cibo sicuro e nutriente è un diritto umano fondamentale, a suo tempo proclamato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. L’Assemblea ha altresì inserito l’obiettivo di eliminare la fame nel mondo (End Hunger) al secondo posto, tra i Sustainable Development Goals (SDGs) in Agenda ONU 2030.
Fame e denutrizione, nondimeno, sono in continuo aumento. Al punto da rappresentare una delle tre cause – assieme a obesità e cambiamento climatico – della Global Syndemic. Ovvero l’epidemia globale denunciata dalla commissione internazionale di esperti costituita da The Lancet.
La malnutrizione infantile – secondo i recenti rapporti dell’ONU e delle sue agenzie FAO (Food and Agriculture Organization), WFP (World Food Program) – costituisce una minaccia assoluta per il futuro dell’umanità. Causando morti, malattie invalidanti e ostacoli allo sviluppo delle generazioni più giovani.
La globalizzazione dello sfruttamento in filiere agroalimentari insostenibili va contrastata a livello politico. Ma anche e soprattutto con le scelte quotidiane di consumo. #iovotocolportafoglio significa scegliere prodotti che provengano da filiere di approvvigionamento eque e sostenibili.
Il cambiamento si può ottenere mediante una pressione dal basso, da parte di consumAttori responsabili e coesi. Con l’obiettivo di imporre una variazione sostanziale dell’offerta, secondo un approccio sistemico indispensabile a mitigare la crisi ecologica e sociale in atto a livello planetario.
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.