Coronavirus, si ferma l’Italia ma non la solidarietà. Quella digitale, promossa dal Ministero dell’Innovazione e accolta da vari gruppi delle telecomunicazioni e l’editoria. E quella sul campo, delle decine di migliaia di individui nei settori medico paramedico e di vigilanza. Aggiornamenti.
L’11.3.20 – mentre l’OMS ha elevato a pandemia l’emergenza Covid-19 (1) – il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha decretato misure drastiche di contenimento a valere fino al 25.3.20.
Sono sospese le attività di ristorazione (tra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), fatte salve le mense e le forniture continuative di catering, nonché la ristorazione con consegna a domicilio (food delivery). E si fermano le attività commerciali di vendita al dettaglio, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione. (2)
Rimangono aperti gli esercizi di vendita di generi alimentari e di prima necessità, vale a dire:
– ipermercati, supermercati, minimercati, discount e altri esercizi non specializzati di generi alimentari vari,
– ecommerce e distributori automatici
– farmacie e parafarmacie, sanitarie e ortopedie,
– profumerie, prodotti per l’igiene personale,
– negozi di saponi, detersivi e affini,
– giornali e tabacchi con eventuale vendita di alimenti annessa (codice Ateco 47.2),
– vendita al dettaglio di piccoli animali domestici,
– negozi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo (audio e video), elettrodomestici,
– esercizi specializzati di informatica e telecomunicazioni (ICT. (codice Ateco 47.4),
– ottica e fotografia, articoli per l’illuminazione,
– venditori di combustibile per uso domestico e riscaldamento,
– distributori di carburante per autotrazione,
– ferramenta e negozi di vernici, vetro piano, materiale elettrico e termoidraulico.
I centri commerciali possono venire mantenuti aperti purché l’accesso venga limitato alle sole attività ricomprese nel decreto. Rimangono aperti, invece, gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e in ospedali.
I mercati rimangono aperti per le sole attività di vendita dei generi alimentari.
Le attività che attengono ai servizi alla persona (es. parrucchieri, barbieri, estetisti) vengono sospese. Con eccezione di:
– lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia,
– lavanderie industriali,
– altre lavanderie e tintorie,
– servizi di pompe funebri e attività connesse.
È garantita la continuità dei servizi bancari, finanziari e assicurativi, nonché delle attività dei settori agricolo, zootecnico e di trasformazione agro-alimentare. Comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi.
Il trasporto pubblico è soggetto a misure di riduzione e soppressione da parte dei Presidenti di Regione. Il servizio delle Aziende del Trasporto pubblico locale devono venire programmate per contenere l’emergenza e assicurare tuttavia i ‘servizi minimi essenziali’.
Con obbligo di assicurare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro e attuare protocolli di sicurezza adeguati a garanzia dei lavoratori. Gli spostamenti, in tutti i casi, devono venire limitati alle sole esigenze essenziali.
La pagina web Solidarietà Digitale indica i servizi gratuiti e le soluzioni disponibili a tutti, in particolare ai bambini e i giovani che possono accedere gratuitamente a un’ampia varietà di contenuti digitali.
È possibile così compensare almeno in parte le restrizioni di movimento, in modo da:
– lavorare da remoto, mediante connettività rapida e gratuita, nonché l’utilizzo di piattaforme avanzate di telelavoro (smart working),
– leggere gratuitamente i quotidiani senza andare in edicola, i libri senza andare in libreria, tramite smartphone o tablet,
– mantenere i percorsi scolastici e di formazione, a seguito della chiusura delle scuole già stabilita fino al 3.4.20, grazie a piattaforme di e-learning.
#Solidarietà!
Martina Novelli e Dario Dongo
Note
(1) WHO characterizes COVID-19 as a pandemic https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/events-as-they-happen
(2) DPCM 11.3.20, (GU Serie Generale 11.3.20 n. 64) https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/03/11/20A01605/sg
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.