Covid-19, perché disinfettare lo smartphone? Semplicemente perché è uno degli strumenti che più si utilizzano in ogni contesto, in casa e all’esterno. Spesso lo si tocca senza aver prima lavato le mani e lo si mette a contatto col viso. Accanto a naso e bocca.
Lo smartphone non è però indenne da virus e può anzi diventarne un vettore. Bisogna quindi sanificarlo con frequenza, in questa fase di emergenza coronavirus. Sempre, dopo averlo esposto a possibili fonti di contaminazione. (1) Ecco come.
‘Gli smartphone possono essere un ricettacolo di tanti microrganismi, quindi anche del coronavirus. Meglio pulirli per bene ogni giorno e anche più spesso, se si è stati in luoghi o spazi dove c’è stato un caso di coronavirus’. (Matteo Bassetti, Direttore della Clinica delle malattie infettive, ospedale San Martino di Genova, e Presidente della Società italiana terapia anti-infettiva (Sita. V. nota 2)
Alcuni studi ed esperti riferiscono alla contaminazione dei telefoni portatili da germi in quantità addirittura superiori a quelle che si possano registrare sulla tavola di un water pubblico. Proprio in quanto il secondo – ma non anche il primo – viene sottoposto a periodica pulizia con detergenti ad azione disinfettante (biocidi). (3)
Il coronavirus del resto tende a persistere in aria ma anche sulle superfici, per ore e giorni a seconda dei materiali e dei fattori ambientali. (4) È perciò necessario disinfettare spesso anche telefonini e telecomandi, come tutti gli oggetti con cui entriamo spesso in contatto.
Sul web è facile trovar notizia di (costosi) apparecchi che – a dire di chi li vende – potrebbero igienizzare il telefonino con i raggi ultravioletti (UV-C). La sterilizzazione mediante UV-C è in effetti una tecnica consolidata già dalla metà del secolo scorso per i ‘ferri da lavoro’ di chirurgi e dentisti, tra gli altri.
Si sconsiglia tuttavia di fidarsi di questi congegni in assenza di efficace garanzia sul loro funzionamento, che tuttora manca. Quando saranno disponibili strumenti provvisti di apposite certificazioni che ne attestino l’efficacia, sulla base di test specifici, saremo lieti di tornare sull’argomento.
I produttori di smartphone e tablet, fino al mese scorso, hanno sconsigliato di applicare disinfettanti. Poiché essi potrebbero logorare nel lungo periodo il ‘rivestimento oleorepellente’ degli schermi, progettato per mantenerli senza impronte digitali e senza umidità.
L’emergenza coronavirus ha indotto però Apple ad aggiornare i suoi suggerimenti per la pulizia, includendovi anche salviette impregnate di soluzioni disinfettanti a base di:
– alcol isopropilico (o alcool isopropanolo, o 2-propanolo) al 70%. La soluzione da favorire, utilizzata in molti gel lavamani ad azione igienizzante disponibili sul mercato,
– ipoclorito di sodio (o candeggina. Es. Amuchina. Apple cita il Clorox, Made in USA),
Gli apparecchi elettronici – smartphone, telecomandi, tablet, pc, strumenti musicali, etc. – devono venire disinfettati regolarmente, in questa fase di emergenza virale. Con le accortezze di seguito indicate.
Rivestire lo schermo con una pellicola in materiale plastico sostituibile è una soluzione raccomandata per limitare i rischi di logorio dello schermo stesso.
▶️ Preparativi:
– scollegare le fonti di alimentazione esterna, i cavi e altri dispositivi (es. cuffie), da igienizzare separatamente,
– lavare le mani accuratamente, (6)
– prendere un panno morbido e privo di lanugine (o un ritaglio di magliette o altri indumenti usati),
– in alternativa (nota di chi scrive), utilizzare una salvietta di carta o materiale sintetico morbida e resistente agli strappi.
▶️ Sanificazione:
– inumidire il panno o la carta. Senza bagnarli, a meno che gli strumenti da sanificare siano waterproof, cioè resistenti all’acqua),
– tenere i liquidi lontani dai prodotti, se non diversamente indicato per i prodotti waterproof,
– applicare il panno o la salvietta sull’intera superficie dell’apparecchio, con uniformità, cercando di evitare che l’umidità penetri nei fori,
– non utilizzare spray, candeggina ad alta concentrazione, detergenti abrasivi né corrosivi.
▶️ Dopo la sanificazione:
– gettare la salvietta in un contenitore chiuso, oppure
– sanificare il panno o tessuto utilizzato, seguendo le procedure già indicate per le mascherine dì protezione individuale, (7)
– ripetere il lavaggio delle mani. (6)
Dario Dongo e Martina Novelli
Note
(1) Il coronavirus persiste a lungo sulle superfici, bisogna sanificare anche gli smartphone,
(2) Coronavirus, il virologo: ‘Disinfettare smartphone ogni giorno’. Adnkronos, 2.3.20
(3) Kõljalg, Siiri & Mändar, Rando & Sõber, Tiina & Rööp, Tiiu & Mändar, Reet. (2017). High level bacterial contamination of secondary school students’ mobile phones. GERMS. 7. 73-77. doi: 10.18683/germs.2017.1111
Susan E. Matthews. Why your cellphone has more germs than a toilet. Today Health, 30.8.12,
Dalvin Brown. Your smartphone is 7 times dirtier than your toilet. Here’s how to clean it. Medical Xpress, 4.3.20,
(4) Coronavirus, persistenza nell’aria e distanze. Lo studio cinese / Inquinamento atmosferico e diffusione di Covid-19, studi scientifici
Inquinamento atmosferico e diffusione di Covid-19, studi scientifici
(5) How to clean your Apple products. NB, la stessa Apple ora commercializza a proprio marchio le Alcohol Pad (70% alcol isoproprilico)
(6) Lavare spesso le mani, come e perché,
(7) Mascherine, sanificazione e riutilizzo in casi eccezionali di indisponibilità di ricambi. V. precedente articolo
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.