La pandemia Covid-19 ha fatto emergere una serie di equivoci su rischi di contagio e misure di igiene da adottare. Cibi freschi, scarpe, cani, vestiti e capelli.
L’Istituto Superiore di Sanità, ISS, interviene per fare chiarezza. (1)
Il pane fresco o le verdure crude possono venire contaminate da Covid-19 e trasmettere l’infezione ai consumatori?
Attualmente non vi sono informazioni sulla sopravvivenza del virus sulla superficie degli alimenti, come hanno già chiarito il Ministero della Salute e l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (European Food Safety Authority, EFSA).
La possibilità che il virus venga trasmesso attraverso il pane fresco o altri tipi di alimenti è poco probabile. La trasmissione del virus infatti si verifica principalmente:
– attraverso le goccioline che contengano secrezioni respiratorie (droplets) o
– per contatto fisico tra le persone.
L’igiene delle mani è comunque essenziale, anche quando si manipoli il pane o altri alimenti. Bisogna lavare le mani frequentemente e con cura, con acqua e sapone o soluzione idroalcolica, per almeno 20 secondi. (2) E soprattutto, in caso di tosse o starnuti, si deve usare un fazzoletto usa e getta per coprire le vie respiratorie. E lavare subito le mani, prima di toccare il pane o altri cibi.
Le suole delle scarpe possono portare il coronavirus in casa, contaminando le superfici ed esponendo le persone al contagio?
Il tempo di sopravvivenza di Covid-19 negli spazi aperti non è ancora noto. In linea teorica, il contatto delle suole delle scarpe con superfici ove una persona infetta abbia espulso secrezioni respiratorie (es. catarro) può trasferire il virus sulle suole e portarlo in ambienti chiusi. D’altra parte, il rischio è trascurabile per gli adulti che in genere non toccano il pavimento con le mani prima di portarle a bocca, naso o occhi.
In presenza di bambini è invece utile mantenere prudenza, nel rispetto delle normali norme igieniche. Si consiglia perciò di togliere le scarpe prima di entrare in casa e sanificare con frequenza i pavimenti con prodotti a base di cloro allo 0,1% (candeggina o varechina diluita).
Al rientro da una passeggiata con il cane all’aperto devo pulirgli le zampe?
In linea teorica è possibile che le zampe del cane venuto a contatto con secrezioni respiratorie espulse a terra da persone infette possano trasportare il virus. Sebbene a tutt’oggi manchi evidenza di contagi avvenuti in questo modo.
Lavare i pavimenti con soluzioni a base di cloro all’0,1% (la candeggina o varechina comune), le altre superfici con soluzioni a base di cloro allo 0,5% è a maggior ragione raccomandato. (4) Oltre al frequente lavaggio delle mani, per inattivare il virus. (3)
Le zampe del cane possono venire lavate, dopo una passeggiata all’aperto, con acqua e sapone (o con soluzione idroalcolica, ancora più semplice). Proprio come facciamo con le nostre mani, avendo cura di asciugarle bene. È in ogni caso opportuno evitare che il cane salga su letti e divani.
Bisogna lavare i capelli e gli abiti indossati al rientro da casa, dopo essere usciti? Il virus sopravvive su capelli e vestiti?
Il rispetto della distanza interpersonale, almeno un metro dalle altre persone, è la prima essenziale misura per prevenire la trasmissione del coronavirus. Se la distanza viene sempre rispettata, secondo l’ISS, è poco plausibile che i vestiti o i capelli possano venire contaminati da virus ‘in una quantità rilevante’.
Si raccomanda in ogni caso, al rientro a casa, di riporre gli indumenti che sono stati esposti a fonti di contaminazioni (es. giacca o soprabito, cappello, pantaloni) su appendiabiti o grucce. Senza appoggiarli su letti, divani, tavoli. Le mascherine e respiratori devono venire gettate dopo l’uso in contenitori chiusi ovvero sanificate. (5)
Dario Dongo e Martina Novelli
Note
(1) Istituto Superiore di Sanità (ISS). Covid19: le nuove bufale, dalla suola delle scarpe alle zampe degli animali. 23.3.20,
(2) Lavaggio delle mani e uso dei guanti
(3) Come sanificare le superfici
(4) La soluzione con cloro attivo allo 0,5% si ottiene diluendo 1 unità (es. 50 ml) di candeggina al 5% con 9 unità (es. 450 ml) di acqua. V. Disinfettanti fai-da-te
(5) Come sanificare mascherine e respiratori.
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.