L’esercizio fisico, come si è visto, è essenziale a migliorare salute fisica e benessere psichico. Anche sotto quarantena da Covid-19. (1)
Ed è fondamentale coinvolgere anche i bambini e i ragazzi con giochi di movimento e sport a casa. I consigli di ISS (Istituto Superiore di Sanità) e alcune note d’esperienza genitoriale. Generation Z.
Alcune attività sono indicate da ISS per lo sviluppo in tutte le fasce di età e la condivisione con gli altri membri della famiglia. Alcuni esempi:
– movimento libero. Saltelli, capriole, stretching,
– musica. Non solo ascolto ma movimento, coordinazione, danza,
– disegno e scultura. Motricità e creatività nella stampa 3D con le mani in pasta (es. creta),
– lettura. La lettura ad alta voce è a sua volta un esercizio respiratorio utile, oltre a stimolare linguaggio, apprendimento e interazione.
Ai genitori spetta il compito di dare l’esempio di una vita attiva e salutare. È questa una delle migliori espressioni dell’amore verso i figli, mostrare e insegnare loro a vivere bene, nel Rispetto degli altri come di se stessi. Esercizio fisico ed equilibrio nella dieta, le basi per una buona salute, devono quindi entrare a far parte delle abitudini familiari.
L’obesità infantile e dei minori è la piaga epidemica – in Italia come in Europa e nell’intero pianeta – da tener bene a mente. E i genitori sono i primi responsabili nell’escludere il cibo spazzatura dal carrello della spesa, per il bene dei loro figli.
L’attività fisica – sotto forma di gioco, per i più piccoli – è utile a scandire i ritmi della giornata, oltreché a dare sfogo ad emozioni e tensioni. L’ISS invita a interrompere anche così le ore che tutti trascorrono davanti agli schermi di tv, tablet e smartphone.
Si previene così l’obesità, il sovrappeso e malattie correlate (Non-Communicable Diseases, NCDs. Diabete di tipo 2 in primis). Ma anche i disturbi osteoarticolari e del sonno, i comportamenti aggressivi, l’irritabilità. E le difficoltà di concentrazione, attenzione e comprensione. Mens sana in corpore sano.
Un limite di due ore al giorno davanti agli schermi, oltre a quelle necessarie alla didattica, viene indicato dall’ISS come obiettivo di equilibrio familiare. L’Istituto suggerisce addirittura di escludere del tutto i bambini, prima dei 4 anni, dall’utilizzo dei dispositivi elettronici. Obiettivi difficili da raggiungere, tanto più quando gli adulti stessi siano impegnati nello smart working o avvinti dalla ‘solidarietà digitale’. Ma è senz’altro utile, quantomeno, provare a ridurre l’esposizione agli schermi.
‘Il gioco è funzionale e direttamente proporzionale allo sviluppo sensoriale e motorio poiché promuove la padronanza di capacità in via di sviluppo’ (ISS, v. nota 2). Movimenti e riflessi, creatività, problem solving, coscienza corporea ed emotiva, competenze linguistiche, cognitive e sociali.
Lo sport aiuta poi i più grandi a reagire al senso di frustrazione e costrizione generato dalle limitazioni,. E dunque a gestire lo stress, migliorare il benessere generale, gratificare l’autostima e aumentare la fiducia in se stessi.
L’ISS offre una serie di indicazioni generali, in relazione all’età dei bambini e ragazzi:
– i neonati, fino al primo anno di età, possono venire coinvolti nei giochi di movimento fino a circa mezz’ora ogni giorno,
– tra 1 e 4 anni, i bambini necessitano di 3 ore circa di gioco, e nella fascia di età
– fra 3 e 4 anni, un’ora delle tre indicate dovrebbe comportar un’attività da moderata a vigorosa. Correre, saltare più volte, ballare a un ritmo più vivace, così da stimolare un po’ di sudore, respiro e battito accelerati,
– dai 5 agli 11 anni è sufficiente che l’attività moderata/vigorosa sia svolta 3 volte la settimana, per un’ora circa. Includendo esercizi utili a rafforzare l’apparato muscolo-scheletrico.
A ogni età il suo gioco. Più o meno almeno, poiché ogni media è composta da singoli e ciascuno esprime le proprie attitudini. L’ISS offre alcuni suggerimenti di giochi ed esercizi, in relazione alle varie fasi dello sviluppo (2, 3). Spunti ulteriori di gioiosa esperienza paterna (Dongo).
Tra 0 e 6 mesi, il neonato esplora l’ambiente. Con il tatto, la manipolazione degli oggetti, ma anche la musica. Il contatto fisico – col genitore, il nonno, la tata o il fratello – è importante nella sua continuità. Ed è splendida la danza con il cucciolo tra le braccia, sorreggendogli la testa che il collo ancora non sostiene. Musica lieve, sonorità profonde piuttosto che classiche, da Nusrat Fateh Ali Khan a Johann Strauss II (Danubio Blu, musica per angeli).
Tra 6 e 12 mesi, il piccolo può venire incoraggiato a muovere ogni parte del corpo e acquisirne consapevolezza. Tappetini morbidi su cui rotolare, giochi da raggiungere un po’ oltre la posizione iniziale, dita da afferrare. La motricità si sviluppa, senza rinunciare alla gioia dell’attenzione e la vicinanza, il contatto fisico, musica e dondolii.
Tra i 12 e i 36 mesi, il bambino sviluppa delle capacità cognitive e motorie, si concentra progressivamente sulle attività che più lo stimolano. Cresce l’interesse verso gli animali (che in Italia sono spesso presenti anche nelle case, in attesa della riapertura di fattorie didattiche e agriturismi). I percorsi di psicomotricità sono utili e divertenti quanto i giochi che ogni bimbo sceglie in modo spesso imperscrutabile, anche tra gli oggetti di casa.
Tra i 3 e 4 anni, l’ISS suggerisce giochi di movimento, come il gioco dello specchio (imparare a copiare i movimenti altrui) o il salto della corda su tappetino morbido. E tanti tanti altri, in un’età ove il coordinamento cresce di settimana in settimana, quasi quanto il divertimento nella sicurezza di sé.
Tra 5 e 7 anni, principio di età scolare, al gioco di movimento si può abbinare l’esercizio cognitivo. Interconnessi più di quanto non si possa credere. Il gesto abbinato alla parola può fissare nella mente alfabeti, numeri, parole. L’apprendimento è un gioco, il cielo in una stanza. Alcuni giochi vengono suggeriti anche da Save the Children. (4)
Dagli 8 agli 11 anni il gioco chiede più impegno mentale e fatica, l’energia inizia a sprigionarsi e ha bisogno di sfogo. I giochi di gruppo sono vincenti ma in quarantena tendono a essere statici, tramite chat. In casa è utile scaricarsi incontrando un limite nell’ostacolo fisico, come un grande cuscino a mo’ di sacco da boxe, il muro ove tirare la palla in gommapiuma. E i salti su se stessi, alla corda se lo spazio lo consente.
Nell’adolescenza (12-17), ISS ribadisce l’importanza di scandire una routine quotidiana ove trovino spazio una serie di attività diverse (oltre allo studio). Musica e ballo, lettura e disegno. Ed è importante favorire la continuità delle relazioni sociali con amici e compagni di scuola, se pure in remoto. L’esercizio fisico risponde agli ormoni che dirompono, si presta dunque all’intensità, nel fiato e nello sforzo. Proprio come gli adulti, meglio ancora se assieme tra le mura domestiche.
La Generation Z (o post-Millennials) – vale a dire, la crescente comunità dei nati dopo il 1997 – è composta da nativi digitali. (5) Dopo i primi anni di scuola questi ragazzi hanno appreso meglio di noi le funzionalità dei social network che usano correntemente per relazionarsi. Sono responsive, apprendono rapidamente e tendono ad abbreviare i tempi di concentrazione.
L’idea di insegnare la mosca cieca a uno Zen Ger in età scolare poterebbe quindi essere inattuale. Viceversa, la convivenza familiare intensiva in era Covid-19 può valere a condividere i gesti quotidiani nell’ambito di uno stile di vita sano, laborioso e altruista. Praticare ogni giorno assieme mezz’ora di allenamento può imprimere nel suo hardware un’ottima abitudine. Cucinare assieme, aiutarsi e condividere le faccende essenziali. Il bene comune davanti alla prospettiva individuale, senza mancare all’esercizio fisico.
‘Guida Galattica al Coronavirus’ è l’ultima chicca. Un breve manuale a download gratuito, sviluppato da chi lavora con i bambini e i ragazzi, nei vari musei e spazi didattici a loro dedicati. (6) La guida serve a spiegare – anche alle famiglie – come e perché questo ‘microbo venuto da lontano’ sta cambiando le abitudini di tutti. E quali abitudini sviluppare, nei piccoli gesti quotidiani, per ridurre al minimo i rischi. Con quel livello di attenzione che può scacciare la paura.
Dario Dongo e Marina De Nobili
Note
(1) Ginnastica in quarantena, l’ABC dell’Istituto Superiore di Sanità, https://www.egalite.org/ginnastica-in-quarantena-labc-dellistituto-superiore-di-sanita/
(2) ISS, i giochi per i bambini, https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-stili-vita-attivita-fisica-0-11-anni.
Le schede per i bambini:
-fino a i 5 anni, https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/sars-cov-2-stili-vita-attivita-fisica-0-4-anni.pdf,
-da 5 a 11 anni, https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/sars-cov-2-stili-vita-attivita-fisica-5-11-anni.pdf.
(3) ISS, movimento per gli adolescenti, https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-stili-vita-attivita-fisica-12-17-anni.
La scheda per l’età 12-17, https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/sars-cov-2-stili-vita-attivita-fisica-12-17-anni.pdf
(4) Alleniamo la mente, 8 attività da fare a casa con i bambini. Save the Children, 28.3.20, https://www.savethechildren.it/blog-notizie/alleniamo-la-mente-8-attivita-da-fare-casa-con-bambini
(5) Matt Kleinschmit. Generation Z Characteristics: 5 Infographics on the Gen Z Lifestyle. Vision Critical blog, 7.10.19, https://www.visioncritical.com/blog/generation-z-infographics
(6) Museo dei Bambini di Roma (2020). Guida galattica al coronavirus (video),
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.
Laureata a Trento in giurisprudenza, segue un master in diritto alimentare a Roma Tre. Appassionata di cibo e vino, tra cultura e tradizione.