La sistematica inaccessibilità delle stazioni di metropolitana a Roma ha superato ogni limite. Interruzione di servizio pubblico e violenza privata. Chi scrive presenta oggi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma la terza denuncia in 13 mesi.
L’estate 2019 viene ricordata dai romani per il caldo torrido ma anche per la sistematica inaccessibilità dei trasporti pubblici in metropolitana. Gli ascensori della linea A risultano essere rimasti fermi per un anno, quelli della linea B agli sgoccioli, in particolare sul tratto da Roma Termini a Eur-Laurentina, in entrambe le direzioni.
Égalité, attraverso chi scrive, presentava denuncia per interruzione di pubblico servizio in data 11.6.19. Con successiva integrazione, il 12.6.19, mediante querela per violenza privata. Nei confronti dei legali rappresentanti e responsabili di ATAC e della società da essa incaricata di gestire la manutenzione delle stazioni metropolitane.
Le denunce del 2019 non risultano aver condotto ad alcun risultato. Registrandosi nei fatti l’inedia assoluta sia della Procura della Repubblica e delle autorità di polizia giudiziaria, sia dell’ATAC e della società che dovrebbe provvedere alla manutenzione delle sue stazioni. E infine del Comune di Roma, il cui assessore per la mobilità non pare aver mosso foglia.
Nelle ultime settimane si è avuta occasione di verificare, anzi di subire, ripetute interruzioni di pubblico servizio su entrambe le linee A e B della metropolitana di Roma. Fino a raggiungere il culmine, il 21.7.20, di trovare addirittura la stazione di Roma Termini – a base della stazione ferroviaria più grande d’Italia – con ascensore di collegamento tra linea A e linea B bloccato senza preavviso.
Oggi, 24.7.20, Il servizio pubblico di trasporto metropolitano sulla linea A in Roma è interrotto senza preavviso – per le persone con disabilità motoria o altre esigenze – tra la stazione Termini e Valle Aurelia (ammesso che tale ultima stazione sia accessibile, dato non disponibile). Ascensore alla stazione Cipro rotto così come gli alzascale di Lepanto e Flaminio, Ottaviano indisponibile per assenza operatore.
#StopApartheid. Come i neri in USA fino alla rivolta per l’affermazione dei loro diritti, i disabili e le madri con passeggino al seguito, gli anziani e i malati oggi in Italia sono sistematicamente negati della possibilità di salire sui mezzi pubblici. Metropolitane senza ascensori, autobus senza pedane o con pedane rotte, corriere per i viaggi interprovinciali inaccessibili, stazioni dei treni anche urbani non attrezzati (come la gran parte delle carrozze).
Questa forma di apartheid costituisce una palese violazione dei principi di pari opportunità e non-discriminazione affermati nella Convenzione ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità (UN Convention on the Rights of Persons with Disabilities, CRPD, 2006), che l’Italia ha recepito il 15.5.2009.
Fino a quando?
Dario Dongo
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.