Il diritto a una vita dignitosa, per le persone con disabilità, richiede ausili e sussidi che in Italia tuttora mancano, con buona pace della UN Convention for the Rights of Persons with Disabilities (CRPD).
Una petizione – a cui Égalité aderisce, con invito a tutti a sottoscriverla, al link https://bit.ly/3EL3hhb – e una lettera, rivolta al Presidente della Repubblica e al governo italiano. Insistere è necessario.
Maddalena Milone, l’autrice della petizione, vive a Grosseto l’esperienza della disabilità a seguito dell’amputazione di una gamba. (1) Ed è determinata a comunicare al Governo le ‘gravissime discriminazioni dei cittadini con disabilità, nella speranza che ci ascolti (…) nella speranza che si possa arrivare a soluzioni concrete in tempi celeri’.
L’impatto delle discriminazioni sulla dignità della vita sfuggono del tutto a chi non ne abbia esperienza diretta. Trovarsi costretti a non poter uscire di casa per settimane, mesi o anni, ad esempio, a causa di:
La lettera è rivolta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nonché ai ministeri della Disabilità, Pari opportunità, Sanità e Lavoro.
La petizione dal titolo ‘La disabilità non scade: aggiornate il nomenclatore e la legge 104’ ha raccolto circa 40 mila firme e attiene a diritti umani fondamentali da tutelare con urgenza.
Gli ausili per la disabilità (es. sedie a rotelle, protesi ortopediche e auditive, etc.) sono soggette a copertura, da parte delle ASL, entro i limiti di spesa fissati nel c.d. nomenclatore tariffario. Al di sopra di tali limiti, è il disabile a doversi accollare le spese o a rinunciare all’ausilio (se pure necessario).
Il nomenclatore tariffario tuttora in uso risale però al 1999, ai tempi della lira italiana (!). Nonostante a inizio 2017, quasi 6 anni fa, sia stato pubblicato un DPCM con i ‘nuovi’ dispositivi tecnologici e livelli essenziali di assistenza (LEA). (3) Si aggravano frattanto le diseguaglianze territoriali (tra le Regioni e le stesse ASL).
La tutela dei lavoratori disabili rimane velleitaria. Paradossalmente, il legislatore ha limitato i diritti a congedo straordinario e part-time (per gravissimi e documentati motivi di salute) ai soli caregiver (es. parenti/genitori/figli), senza prevederli per il lavoratore con disabilità.
Si aggiungono altre questioni, a ben vedere, sulle quali Égalité aveva a suo tempo avviato un confronto con il Sen. Steni Di Piazza, a suo tempo v.segretario del ministro del Lavoro e del Welfare. (4) Ma l’inclusione sociale della categoria più esposta al rischio di povertà esula dalle priorità politiche.
295 euro di invalidità civile, 525 euro di indennità di accompagnamento possono bastare al sostentamento di chi è costretto ad affrontare spese addizionali per ausili, farmaci, assistenza medica e infermieristica, riabilitazione? #FinoaQuando?
Dario Dongo
(1) Luca Salici. Imparare a muoversi di nuovo: quando la solidarietà online regala una nuova vita. https://www.articolo21.org/2022/01/imparare-a-muoversi-di-nuovo-quando-la-solidarieta-online-regala-una-nuova-vita/ Articolo 21. 13.1.21
(2) Il provvidenziale bonus 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche ha avuto durata breve, ormai prossima alla scadenza. Ed è stato ampiamente sfruttato da imprese edili e negozi di sanitari per proporre al grande pubblico di rifare i bagni con la doccia a filo pavimento, tanto è bastato. Proprio perché il governo guidato da Mario Draghi non ha vincolato l’accesso a tale bonus alla garanzia che l’intero appartamento venga reso accessibile al 100% alle persone con disabilità (da sottoporre a certificazione di professionista abilitato, qualora la casa non sia abitata da persona con disabilità)
(3) DPCM 12.1.17, in Gazzetta Ufficiale Serie Generale 18.3.17 n. 65
(4) Dario Dongo. Disabilità e lavoro, incontro con il Sottosegretario al Welfare. Égalité. 24.7.20
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.