IL PRIMO PARCO URBANO INCLUSIVO AD ENERGIA RINNOVABILE

Égalité ETS, con il sostegno e i patrocini delle organizzazioni firmatarie, è lieta di presentare ai rappresentanti delle politiche locali in indirizzo il progetto di realizzare il Parco della Gioia, primo parco urbano accessibile nonché Green Edu-Park, a Roma e in Lazio, nel quartiere periferico della Magliana. Con possibile sviluppo storico-archeologico.

Il primo parco urbano inclusivo ad energia rinnovabile

Design a cura dell’architetto Giancarlo Zema

Contesto abitativo

Il Municipio XI a Roma si caratterizza per un’intensità abitativa media, con 152.569 abitanti censiti di cui 21.603 stranieri (pari al 14,2%. Dati anagrafe 2022). In crescita, per via della recente ultimazione del complesso residenziale Nuova Bonelli, con 179 nuovi alloggi.

Il quartiere ove si trova l’area designata per il Parco della Gioia (CAP 00149) registra un reddito medio pro-capite (€ 22.297) inferiore di quasi un quarto (-23,90%) circa rispetto alla media dei 15 Municipi (€ 27.577. Elaborazione dati MEF su dichiarazioni Irpef 2020).

L'area designata

L’area designata per il Parco della Gioia è uno spiazzo verde di circa 1,7 ettari, antistante la Via dei Grottoni in Roma, quartiere Magliana, Municipio XI, attualmente accatastato a orto. Ideale per l’utilizzo proposto, sotto diversi
aspetti:

  • estrema vicinanza all’area più popolosa del quartiere Magliana, nonché alla stazione ferroviaria di Villa Bonelli e alla pista ciclabile su Lungo Tevere;
  • livelli di inquinamento atmosferico e acustico molto ridotti, rispetto a via della Magliana e dintorni, grazie a un  sottopasso ferroviario che limita il traffico;
  • terreno pianeggiante e privo di barriere o macerie, nella parte centrale, naturalmente accessibile a persone con disabilità e fragilità varie, inclusi anziani e genitori con passeggini.

Interesse storico-archeologico

Il quadrante greco del Vicus Alexandri – ove era insediata una comunità grecofona originaria di Alessandra d’Egitto – saliva dall’omonimo porto fluviale, al III miglio della via Campana (ora via Magliana, in prossimità della chiesa di Santa Passera) verso il montarozzo dell’attuale via dei Grottoni. In quest’area della Magliana si radicò la comunità cristiana, sotto la guida della sacerdotessa Prassede a cui viene attribuita l’istituzione di uno spazio eucaristico ora inglobato in una porzione della facciata in cortina della chiesa di Santa Passera.
Tra i cinque martiri cristiani accertati alla Magliana, a esito della persecuzione di Diocleziano (303 d.C), si segnalano il presbitero San Felice e il giovane Adautto. Felice venne acclamato ‘santo subito’ per voce di popolo, per i suoi noti poteri taumaturgici. E molti vollero prenotare un loculo nella cava ove venne sepolto, nella catacomba cristiana a lui dedicata che tuttavia – a differenza di quella di Generosa (Ad Sextum Phillipi), ove vennero sepolti gli altri tre martiri – non è mai stata ritrovata. Numerosi loculi vennero identificati nel 1911 alla cava dei Grottoni, in una missione  archeologica, ma non anche epigrafi riferiti a San Felice.
I Grottoni vennero venerati ‘ai due Felici’ (Ad duo Felicis) dopo che un secondo Felice – un prete di campagna della Magliana, nominato papa (Felice II) dall’imperatore Costanzo II – venne martirizzato. Anch’esso decretato ‘santo subito’ per vox populi e sepolto nella stessa catacomba del primo San Felice. Sopra la quale era già stata costruita una basilica cimiteriale, sotto Costantino, nel 337 d.C., decorata dal celebre pittore Vero. Alcuni studiosi (Bosio, Verrando, Anappo) considerano perciò probabile la collocazione del coemeterium ad Sanctum Felicem via Portuense nell’area dei Grottoni, ancora inesplorata proprio nell’area designata per il parco della Gioia.

Obiettivi di rigenerazione urbana

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) in agenda ONU 2030 comprendono:

  • buona salute e benessere delle persone (Good Health and Well-being, SDG 3);
  • energie pulite e accessibili (Affordable and Clean Energies, SDG 7);
  • riduzione delle diseguaglianze (Reduced Inequalities, SDG 10);
  • città e comunità sostenibili (Sustainable Cities and Communities, SDG 11);
  • azione per il clima (Climate Action, SDG 13);
  • partnership per gli obiettivi (Partnership for the Goals, SDG 17).

La rigenerazione urbana viene improntata ai predetti obiettivi, i quali tutti devono rispondere – come ribadito da ONU e dal Parlamento Europeo (risoluzione 7.10.21) – all’inclusione delle persone fragili e con disabilità. Tanto più in aree periferiche come quella in esame.
Gli obiettivi di territorio definiti dal Presidente del Municipio XI Gianluca Lanzi nel programma della propria Giunta risultano in effetti coerenti sia ai Sustainable Development Goals, sia alla Strategia UE 2021-2030 per la disabilità di cui alla citata risoluzione del Parlamento Europeo.

2) Rischi da rimuovere con urgenza
La proprietà attuale del terreno centrale (Comune Roma /A, foglio 801, particella 288) è in capo a una famiglia di costruttori, attraverso la società immobiliare Pianeta 90 S.r.l. (soci Paolo Marziali e Ida Trani, amministratrice
Romina Marziali). Una procedura di espropriazione è già in corso, proprio in vista della destinazione a verde pubblico.

Due rischi gravi e immediati di compromissione irrimediabile dell’area devono però venire eliminati. Risulta invero che presso lo stesso Municipio XI siano in corso le procedure relative a:

  • tre nuovi edifici a uso residenziale in corso di autorizzazione. I quali andrebbero a consumare ingiustificatamente anche questo isolato spazio di suolo, in barba alla sua storica destinazione verde. Un abominio privo di alcun
    significato, a maggior ragione dopo che sono appena stati costruiti 179 nuovi alloggi a brevissima distanza (via della Magliana Nuova, angolo via di Villa Bonelli). Laddove invece – se davvero esistessero esigenze abitative – si dovrebbe privilegiare il recupero di ruderi come quelli che si trovano all’inizio di via della Magliana;
  • raddoppio del sottopasso ferroviario, per consentire il doppio senso di marcia. Le esigenze di scorrimento del traffico tra quartiere Portuense e quartiere Magliana, a ben vedere, possono ben venire assolte dal raddoppio del
    sottopasso successivo, pure già programmato, al quale corrisponde una strada più ampia, dritta e pianeggiante. Stimolare il traffico su una strada molto ripida (con curva cieca) come via Alberto Mancini, antistante al Parco della Gioia, significa solo però aumentare l’inquinamento e i rischi di incidenti stradali che già vedono il Municipio XI al primo posto per indice di fatalità (elaborazioni Comune Roma, 2017).

Il Parco della Gioia

Il Parco della Gioia è concepito come uno spazio verde multi-funzionale che integra una serie di obiettivi sociali e ambientali, preservando ogni centimetro di suolo sopravvissuto alla cementificazione selvaggia che il quartiere Magliana
ha subito negli ultimi 60 anni.

Inclusione nel verde

La prima funzione del Parco della Gioia è offrire uno spazio aperto, sicuro e accessibile a tutti. Incluse le persone con disabilità (motorie, psichiche e sensoriali) e fragilità (es. anziani), che oggi rappresentano 10,5 milioni di residenti in Italia (elaborazione su dati ISTAT 2021). Oltre ai bambini e gli adolescenti, la cui prevalenza pure distingue il Municipio XI rispetto ad altri.

Un polmone verde caratterizzato come segue:

  • parziale forestazione con piante ad alto indice di assorbimento di CO2 (cui corrisponde un elevato rilascio di ossigeno), le quali valgono altresì a delimitare e offrire zone d’ombra alle aree preposte ad attività ludiche, assistenziali, educative;
  • giochi inclusivi, accessibili cioè a bambini e adolescenti con disabilità, che sono tuttora assenti nell’intera città di Roma;
  • percorsi in piano e pendenze lievi, a misura di carrozzine, come non invece il parco più vicino (Marconi) su Lungotevere di Pietra Papa;
  • percorsi tattili su misura anche di non vedenti e ipovedenti, accuratamente privi di ostacoli ove poter inciampare;
  • bagni accessibili, disegnati da persone disabili e caregiver su misura delle reali esigenze dei loro fruitori;
  • rigoroso divieto di fumo, anche all’area aperta, all’interno del Parco. Per esigenze di sicurezza e cultura del benessere.

Esercizio fisico e benessere

L’esercizio fisico su misura di tutti viene offerto sia dalla pista di jogging sul perimetro esterno del Parco – che comprende anche un percorso in salita e discesa, per gli sportivi più allenati – sia dai percorsi fitness per ogni età, con
attrezzi per gli esercizi a corpo libero, collocati all’interno del Parco.
La cultura dell’esercizio utile al benessere nelle diverse età e condizioni di salute può venire impartita sia attraverso sessioni dal vivo, tramite organizzazioni di volontariato e cooperative sociali che partecipano al progetto, sia mediante sessioni online fornite tramite proiettori hi-tech.

Orto sociale e manutenzione

Un piccolo orto sociale biologico verrà realizzato all’interno del Parco della Gioia con la duplice funzione educativa (v. supra, paragrafo 4) e sociale, rivolta a bambini e adolescenti nonché alle persone con disabilità psichica, sensoriale,
motoria.
Le organizzazioni di volontariato e le cooperative sociali che già operano nei settori del verde pubblico e dell’agroecologia cureranno la manutenzione del Parco e il supporto alle attività orticole (know-how e input per agricoltura biologica).

Pista ciclabile e collegamenti

La pista ciclabile su via della Magliana Vecchia, oggi interrotta all’inizio del centro abitato, può venire connessa facilmente con via dei Grottoni per raggiungere il Parco della Gioia e da lì proseguire per via Augusto Armellini e
via Romilia, fino a venire collegata con la stazione ferroviaria locale di Villa Bonelli.
Il risparmio conseguito con la rinuncia agli onerosi lavori per il raddoppio del sottopasso ferroviario di via Alberto Mancini consente anche di installare un ascensore sul ponte ferroviario che collega il vicino vico di Santa Passera con via Gaetano Crugnola. E così facilitare il trasporto intermodale tra Portuense e Magliana.

Coerenza tra verde, inclusione e archeologia

L’interesse archeologico dell’area designata esprime il suo potenziale quale luogo d’incontro tra la storia della civiltà e il suo sviluppo sostenibile. Le installazioni del Parco della Gioia sono perciò rispettose dell’integrità dei suoli e amovibili, in modo da non arrecare intralcio a eventuali scavi:

  • ampio uso di Pawulonia. Una pianta che, oltre a creare ombra e assorbire CO2, cresce rapidamente e può venire in parte piantumata in altra zona di parco, in parte convertita in biomassa quando si decida di perlustrare un’area sotterranea;
  • facilità di trasferimento delle zone destinate a orto sociale, sempre in ottica di non ostacolare eventuali scavi;
  • percorsi accessibili composti di pannelli reticolari in materiali ecologici, che non soffocano suoli e prati e possono venire spostati con facilità;
  • box bagni in legno di Pawlonia, a loro volta poggiati sul suolo e facili da spostare per ogni evenienza.

L’inclusione è dunque estesa agli archeologi che ove del caso potranno utilizzare l’energia, l’acqua, i servizi e la sicurezza offerti dal Parco della Gioia. E il parco si configura come un’installazione – permanente e in movimento, a
tema ambientale e storico.

Educazione allo sviluppo sostenibile, Green Edu-Park

Un altro elemento di innovazione del Parco della Gioia è il ‘Green Edu-Park’.

Un percorso polifunzionale guidato, a uso delle scuole del territorio, per la didattica teorica e pratica su:

  • eco-sostenibilità;
  • fonti rinnovabili;
  • utilizzo efficace dell’acqua e del sole;
  • agroecologia.

Il percorso verrà attrezzato con ‘isole didattiche’ che enfatizzeranno l’ambiente e la biodiversità, l’utilizzo e il risparmio dell’acqua. A ciò si aggiungeranno specifiche aree di dimostrazione su come produrre energia da fonti rinnovabili
(acqua e luce solare).
Le attrezzature ludiche del parco giochi saranno altresì in grado di produrre energia con il movimento, grazie alla tecnologia cinetica di cui saranno dotate, per completare il panorama didattico dedicato alle energie e fonti rinnovabili
del progetto ‘Green Edu-Park’.

Illuminazione, sicurezza, ambiente

L’illuminazione e la sicurezza della via (attualmente assente) e del parco verranno realizzate con capillarità, grazie a luci a basso consumo energetico provviste di telecamere e rilevatori a infrarossi, da collegare con il vicino Comando dei Carabinieri in via della Magliana Nuova 424.
Il Parco della Gioia avrà un’impronta carbonica negativa. Vale a dire che le sue attività assorbiranno più CO2 di quanta ne emettano, oltre a fornire altre funzioni ecosistemiche quali l’assorbimento di particolato e altri inquinanti atmosferici e il ripristino della biodiversità.

Con gli ulteriori vantaggi di:

  • autonomia energetica da fonti rinnovabili. A realizzarsi mediante installazione di pannelli fotovoltaici con impatto paesaggistico minimale, sui pannelli antirumore della linea ferroviaria, alcune simboliche ‘foglie’ parasole con pannelli solari e tre mini-pale eoliche a forma di tulipano. Nella prospettiva anche di costituire una comunità energetica che raccolga alcuni edifici affacciati sulla piazza;
  • autonomia idrica, da realizzare invece mediante recupero dell’antico fontanile al centro del piazzale e irrigazione a goccia per massimizzare il risparmio nei consumi di acqua.

Finanziamenti

Il progetto del Parco della Gioia potrà venire finanziato tramite i vari bandi disponibili a livello nazionale (es. Fondo per le periferie inclusive) ed europeo che i promotori del progetto seguono con attenzione e si accingono a proporre al Municipio XI non appena si delinei un’utile occasione di partecipare. Altre fonti di finanziamento potranno provenire dal settore privato, mediante attività di crowdfunding che consentiranno anche di sostenere le spese di manutenzione e le iniziative del Parco della Gioia.

Promotori e sostenitori

Il progetto del Parco della Gioia è un’iniziativa di Égalité ETS (www.egalite.org), con il supporto dello studio di architettura Giancarlo Zema Design Group, che si è aggiudicato l’edizione 2022 del premio internazionale Green Good Design per il progetto delle stazioni di ricarica intelligente per auto elettriche (Green Island) distribuite lungo la Smart Road Anas, oltreché progettista dello Smart Road Center di ANAS a Roma, via Portuense 1531. E il contributo del Prof. Roberto Maldacea, responsabile Innovazione dell’Interporto Toscana Nord in Prato.
Parteciperà al progetto la costituenda cooperativa sociale Egalitech (www.egalitech.it), nella prospettiva di favorire la formazione e l’inserimento lavorativo di persone con disabilità e altre categorie svantaggiate.
Il Terzo settore promuove e sostiene il progetto del Parco della Gioia. A seguire le prime organizzazioni che hanno già aderito. Seguirà elenco completo.

Fondazione Levi Montalcini, Ing. Piera Montalcini
Roma Open Lab, Luca Zarfati
European Consumers APS, Marco Tiberti
ImpacTrip benefit, organizzazione che opera nel settore del volontariato internazionale.

Parco della Gioia, la parola agli esperti e la cittadinanza attiva.

ALBERO DI PAULOWNIA
La Paulownia assorbe CO2 fino a dieci volte di più rispetto agli altri alberi.
Cresce notevolmente in fretta, in genere arriva a misurare nel primo anno di vita fino a 5 metri di altezza e la sua capacità di assorbire carbonio gli consente, nella piena maturità, di stoccare oltre due tonnellate di CO2.

Aiutaci a realizzare il progetto del Parco della Gioia