La demolizione del Sistema sanitario nazionale italiano, a favore della sanità privata, è un’evidenza innegabile per la popolazione. Lo stesso trend ha guidato finora le politiche sanitarie europee. Per invertire la rotta, la rete europea ‘La salute non è in vendita’ invita i candidati all’Europarlamento ad aderire a un memorandum. (1)
La rete europea ‘La salute non è in vendita’ è formata da diverse realtà associative e sindacali attive in diversi paesi dell’Unione.
In occasione della Giornata Mondiale della Salute, il 7 aprile 2024, ha organizzato una manifestazione a Bruxelles e una conferenza presso il Parlamento Europeo per sollecitare la più ampia presa di posizione a favore della sanità pubblica e per fermare la crescita esponenziale della dilagante privatizzazione dei servizi sanitari.
In vista del rinnovo dell’Europarlamento, con le elezioni dell’8 e 9 giugno 2024, la Rete chiede a tutti i candidati di esaminare e sottoscrivere un impegno per la tutela della sanità pubblica.
In Italia, il Servizio sanitario nazionale ‘versa attualmente in una situazione critica, a causa dei vincoli di bilancio imposti dalle politiche di austerità europee e del crescente rischio di diseguaglianze regionali derivanti dall’ipotesi di un’autonomia differenziata.
Tali fattori rischiano di minare ulteriormente il diritto universale alla salute, pilastro fondante dello Stato sociale’, ricorda la Rete.
La più grave minaccia ai sistemi sanitari pubblici europei è rappresentata dal Patto di stabilità, che la Rete auspica venga superato e in ogni caso venga da esso espunta la spesa per la sanità di ciascuno Stato membro.
‘Riteniamo che fin da subito si dovrebbe operare per escludere dal computo dei parametri economici previsti la spesa pubblica destinata al settore sanitario sostenuta dagli Stati membri’, declama la Rete.
In Italia s’avanza poi l’aggravante della autonomia differenziata, che in mancanza di uno standard nazionale potrebbe esacerbare le già marcate differenze nelle prestazioni sanitarie disponibili nelle varie regioni del Paese. Con il Sud sempre svantaggiato e ridotto a terra di emigrazione sanitaria verso un Centro-Nord più efficiente e ricco.
Égalité e il suo fondatore Dario Dongo, candidato alle elezioni europee 2024 con il movimento Pace, Terra, Dignità, condividono e sostengono le istanze della Rete europea ‘La sanità non è in vendita’.
Al compimento dei 45 anni del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) abbiamo condiviso l’appello della fondazione GIMBE per ‘salvare’ il modello italiano di assistenza sanitaria universale, da sempre esemplare per il mondo intero, che sta però perdendo efficienza sempre più rapidamente. (2)
La stessa urgenza è contenuta nel programma elettorale dell’avvocato Dario Dongo, candidato all’Europarlamento, che sottolinea come l’impegno sottoscritto nel 2019 dai 194 Paesi membri dell’ONU a ‘investire almeno l’1% in più del PIL nell’assistenza sanitaria di base’ (31) sia stato invece deviato verso gli armamenti, con il risultato dello sfascio di una sanità pubblica sempre più privatizzata. (3)
#Égalité
Marta Strinati
(1) ALLEGATO. Il documento della Rete europea ‘La sanità non è in vendita’
(2) Marta Strinati. 45 anni di Sistema Sanitario Nazionale. Le iniziative di GIMBE per rilanciarlo. Égalité. 23.12.23
(3) Dario Dongo. Pace, Terra e Dignità. Il nostro movimento alle elezioni europee 2024. Égalité. 14.3.24