‘Food is medicine’ è un’area di intervento sanitario che si basa sulla fornitura a domicilio di alimenti e pasti pronti, per migliorare la salute delle persone vulnerabili. Popolazione anziana e/o affetta da patologie croniche e/o appena dimessa dall’ospedale.
Questa pratica è di recente attuazione in alcuni Stati degli USA e in pochi altri Paesi (Australia, Canada e Regno Unito). Si è dimostrata una soluzione di sanità pubblica efficace e a basso costo. Ma non mancano criticità.
L’alimentazione incide drasticamente sullo stato di salute. A livello globale, un decesso su cinque è attribuibile a una dieta squilibrata. Il cibo incide più di qualsiasi altro fattore di rischio, incluso il tabacco, secondo uno studio pubblicato nel 2019 su The Lancet. (1)
I primi tre fattori di rischio correlati alla dieta sono:
Possibile fonte di malattia, soprattutto quando scambiato con alimenti ultraprocessati, il (vero) cibo è anche uno strumento di cura, come dimostra la pratica denominata Food is medicine.
La sperimentazione dei modelli di intervento Food is medicine (o Food as medicine) quale strumento per prevenire, gestire e curare le malattie sta riscuotendo molto interesse nella comunità scientifica.
L’analisi delle iniziative condotte negli Stati Uniti (California in primis) evidenzia effetti benefici sia per la salute della popolazione coinvolta, sia per le casse del sistema sanitario. Un bilancio win-win che potrebbe convincere le assicurazioni sanitarie private a includere gli alimenti come cura, in vista di una riduzione della spesa sanitaria da rimborsare per farmaci e ricoveri.
Gli interventi vengono articolati in funzione delle necessità e della patologia dei destinatari, sempre selezionati mediante medici di base e altre strutture del sistema sanitario. Di solito sono progettati per trattare individui con reddito basso, insicurezza alimentare e/o limitazioni nelle attività della vita quotidiana che rendono difficile la preparazione di pasti sani.
L’accesso al servizio, previa iscrizione, è condizionato dalla presenza di una malattia cronica (cardiopatie, patologie renali, diabete, cancro etc.) influenzabile dall’alimentazione e dal ricorrente bisogno di cure mediche e ricoveri ospedalieri.
Alcuni programmi includono anche le persone con una disabilità che impedisce loro di prepararsi pasti adeguati, gli anziani non più autosufficienti, i positivi all’HIV. Proprio i malati di AIDS furono negli anni 90 i primi destinatari negli USA (a livello federale) di pasti forniti dall’assistenza sanitaria, come misura palliativa quando le cure scarseggiavano (Ryan White Comprehensive AIDS Resources Emergency Act del 1990).
Le forme di erogazione del cibo-medicina sono di tre tipi:
– la consegna a domicilio di pasti preparati secondo le indicazioni di medici nutrizionisti e in funzione della patologia da trattare (Medically Taylored Meals, MTM, o Medically Supportive Food, MSF). I programmi di solito prevedono la fornitura di 2 o 3 pasti quotidiani per 12 settimane,
– la fornitura di una spesa alimentare settimanale, studiata in funzione delle esigenze sanitarie del destinatario,
– l’erogazione di buoni da spendere presso i mercati contadini per acquistare frutta e verdura.
Oltre alla fornitura alimentare, alcuni programmi prevedono anche interventi di educazione nutrizionale e pasti di gruppo (in particolare per gli anziani, che si giovano così di una alimentazione adeguata e dell’occasione di socialità).
I benefici per i destinatari di queste innovative prestazioni sanitarie sono evidenti, secondo numerosi studi che dal 2018 monitorano il fenomeno. (2)
Questa forma di assistenza nella popolazione a basso reddito migliora la dieta, riduce l’ansia di dover scegliere se pagare il cibo o i farmaci. Tra i pazienti HIV positivi aumenta l’aderenza alla terapia retrovirale. Tra i diabetici migliora la gestione della patologia.
Di conseguenza anche i ricoveri, gli accessi in pronto soccorso e le spese sanitarie si riducono.
Gli autori di un recente articolo pubblicato su JAMA Network Open riferiscono che ‘negli studi osservazionali e negli studi clinici pilota randomizzati, i pazienti che hanno ricevuto MTM (Medically Taylored Meals, cioè pasti su misura, ndr) hanno sperimentato una migliore gestione della malattia e hanno avuto meno ricoveri, ricoveri al pronto soccorso, visite a case di cura e minori spese sanitarie rispetto a pazienti di controllo (in condizioni) simili’.
La ricezione di questi pasti su misura è stata associata a
Sulla base di questi dati, i ricercatori hanno simulato la somministrazione di Medically Taylored Meals a 6.309.998 adulti statunitensi over-18 titolari di Medicare, Medicaid o un’assicurazione privata e almeno una patologia sensibile all’alimentazione e una limitazione nelle attività della vita quotidiana.
In 10 anni, con 10 pasti a settimana per 8 mesi l’anno, la misura ‘potrebbe potenzialmente essere associata a circa 1,6 milioni di ricoveri evitati e risparmi netti sui costi di $ 13,6 miliardi all’anno‘. (3)
Degno di nota, infine, l’impatto dei pasti su misura sulle sorti degli individui ricoverati in ospedale. Uno studio su 645 individui ricoverati per insufficienza cardiaca cronica in 8 ospedali svizzeri ha rilevato che la nutrizione su misura ha ridotto del 56% la mortalità a 30 giorni, in confronto ai pazienti alimentati con il cibo ordinario dell’ospedale. (4)
Le evidenze scientifiche sono incoraggianti. Tuttavia, un’analisi pubblicata sul BMJ (5) evidenzia che l’applicazione su larga scala dei programmi Food is medicine richiede di colmare alcune lacune, in particolare
Marta Strinati
(1) GBD 2017 Diet Collaborators. Health effects of dietary risks in 195 countries, 1990-2017: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2017. Lancet 2019;393:1958-72. doi:10.1016/S0140-6736(19)30041-8 pmid:30954305 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30954305/
(2) Si veda la panoramica della ricerca peer-reviewed associata agli interventi Food is Medicine realizzata dal Center for Health Law and Policy Innovation of Harvard Law School, Food is Medicine: Peer-Reviewed Research in the U.S. Medically Tailored Meals, Medically Tailored Food Packages, and Nutritious Food Referrals. https://chlpi.org/wp-content/uploads/2013/12/Food-is-Medicine_Peer-Reviewed-Research-in-the-U.S.1.pdf
(3) Kurt Hager, Frederick P. Cudhea, John B. Wong et al. Association of National Expansion of Insurance Coverage of Medically Tailored Meals With Estimated Hospitalizations and Health Care Expenditures in the US. JAMA Netw Open. 2022;5(10):e2236898. doi:10.1001/jamanetworkopen.2022.36898 https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2797397
(4) Lara Hersberger, Anna Dietz, Helene Bürgler, Annika Bargetzi, Laura Bargetzi, Nina Kägi-Braun, Pascal Tribolet, Filomena Gomes, Claus Hoess, Vojtech Pavlicek, Stefan Bilz, Sarah Sigrist, Michael Brändle, Christoph Henzen, Robert Thomann, Jonas Rutishauser, Drahomir Aujesky, Nicolas Rodondi, Jacques Donzé, Zeno Stanga, Beat Mueller, Philipp Schuetz. Individualized Nutritional Support for Hospitalized Patients With Chronic Heart Failure. Journal of the American College of Cardiology, Volume 77, Issue 18, 2021, Pages 2307-2319, ISSN 0735-1097, https://doi.org/10.1016/j.jacc.2021.03.232.
(5) Downer S, Berkowitz S A, Harlan T S, Olstad D L, Mozaffarian D. Food is medicine: actions to integrate food and nutrition into healthcare BMJ 2020; doi: https://doi.org/10.1136/bmj.m2482
6) Crowley J, Ball L, Hiddink GJ. Nutrition in medical education: a systematic review. Lancet Planet Health. 2019 Sep;3(9):e379-e389. doi: 10.1016/S2542-5196(19)30171-8. PMID: 31538623.