Anche quest’anno i giornali ricordano, il 3 dicembre, la giornata mondiale della disabilità. E i politici di turno, a partire dal Presidente della Repubblica italiana, recitano un breve sermone in memoria dei più ‘fragili’, ‘deboli’, ‘bisognosi’. Ora Basta!
La debolezza è solo negli occhi di chi la osserva da lontano, per tenersi a distanza da chi soffre e/o ha sofferto. Chi è vicino a persone con disabilità e fragilità varie ne conosce invece la straordinaria forza e dignità. Non serve compassione ma bisogna applicare le leggi in vigore da decenni.
Ci si sofferma sul tema dell’accessibilità, il primo requisito di una società inclusiva ove tutti – a prescindere dalle loro condizioni fisiche, sensoriali e neurologiche – possano vivere e muoversi in autonomia, senza barriere. Lettera aperta.
L’ultimo rapporto ISTAT – con larga approssimazione per difetto, attesa la carenza di dati dai sistemi sanitari regionali e locali (1) – riferisce a 3,150 milioni di persone con disabilità , pari al 5,2% della popolazione residente in Italia.
Il Bel Paese svetta – tra i 27 Stati membri UE – sia per l’incidenza, sia per il trend in crescita della popolazione anziana:
Il rapporto tra persone in età lavorativa e anziani è inferiore a 3 a 1, poiché i pensionati rappresentano il 36% di lavoratori e disoccupati. Un altro record italiano (Eurostat. V. nota 2).
I gravi problemi da affrontare per garantire la dignità e qualità della vita di disabili e anziani competono, in larga parte, alle istituzioni statali e regionali. (3) Oltreché a quelle europee, a loro volta in alto mare. (4)
I 7.904 Comuni italiani hanno peraltro la responsabilità di applicare un paio di leggi finora disattese dalla quasi totalità degli stessi, a 30 anni di distanza dalla loro promulgazione.
Con particolare riguardo a:
– barriere architettoniche. Entro l’1.3.1987 tutti i Comuni d’Italia avrebbero dovuto adottare i PEBA, Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche. Quasi nessuno vi ha provveduto e non si ha tuttavia notizia del loro commissariamento, a cui le Regioni e Province autonome avrebbero dovuto provvedere in caso di omissione (legge 41/1986), (5)
– accessibilità. Gli enti locali avrebbero altresì dovuto rimuovere ogni ostacolo all’accessibilità di infrastrutture e servizi pubblici, anche in concessione, e privati (legge 104/92). Tra questi:
Il DPR 6.6.01 n. 380 (Testo unico dell’edilizia), per quanto attiene all’eliminazione o superamento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e privati aperti al pubblico, dispone che ‘tutte le opere realizzate negli edifici pubblici e privati aperti al pubblico in difformità dalle disposizioni vigenti in materia di accessibilità e di eliminazione delle barriere architettoniche, nelle quali le difformità siano tali da rendere impossibile l’utilizzazione dell’opera da parte delle persone handicappate, sono dichiarate inagibili’ (art. 82.6).
La legge 9.1.1989 n. 13 (e norme seguenti) disciplina la progettazione senza barriere architettoniche nell’edilizia residenziale (edifici privati di nuova costruzione, interventi di ristrutturazione, spazi esterni di pertinenza e di accesso).
‘I progetti relativi alla costruzione di nuovi edifici, ovvero alla ristrutturazione di interi edifici, ivi compresi quelli di edilizia residenziale pubblica, sovvenzionata ed agevolata, presentati dopo sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge sono redatti in osservanza delle prescrizioni tecniche previste dal comma 2.
2. Entro tre mesi dall’entrata in vigore della presente legge, il Ministro dei lavori pubblici fissa con proprio decreto le prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica, sovvenzionata ed agevolata [v. DM 14.6.89 n. 236].
3. La progettazione deve comunque prevedere:
a) accorgimenti tecnici idonei alla installazione di meccanismi per l’accesso ai piani superiori, ivi compresi i servoscala;
b) idonei accessi alle parti comuni degli edifici e alle singole unità immobiliari; c) almeno un accesso in piano, rampe prive di gradini o idonei mezzi di sollevamento;
d) l’installazione, nel caso di immobili con più di tre livelli fuori terra, di un ascensore per ogni scala principale raggiungibile mediante rampe prive di gradini.
4. E’ fatto obbligo di allegare al progetto la dichiarazione del professionista abilitato di conformità degli elaborati alle disposizioni adottate ai sensi della presente legge’ (art. 1.1).
I Comuni sono altresì tenuti a erogare interventi e servizi finalizzati a garantire:
– cura e supporto per l’integrazione sociale (centri diurni e residenziali, legge quadro 328/2000). Non vi è bisogno di richiamare quanto già emerso agli orrori delle cronache durante la pandemia,
– mobilità personale delle persone con disabilità. I Comuni hanno dovere di garantire la mobilità personale dei disabili, a costi accessibili, per consentire la loro partecipazione a una società inclusiva. Mera utopia, con buona pace della UN Convention for the Rights of Persons with Disabilities, CRPD, articolo 20 (legge 18/2009. V. nota 6).
Le barriere architettoniche sono ubiquitarie in Italia, a causa della irresponsabilità assoluta di qualsiasi area politica abbia governato ogni Comune d’Italia tenuto a programmarne l’eliminazione. Da Roma Capitale ai più piccoli borghi (7,8).
Il 98% delle scuole, anche comunali, è inaccessibile agli alunni con disabilità sensoriali. Il 68% delle scuole è poi inaccessibile agli studenti con disabilità motorie (ISTAT 2020. V. nota 9) E le università non vanno affatto meglio. Invidiamo i Paesi in Via di Sviluppo, ove almeno le aule si trovano spesso al piano terra.
I trasporti pubblici sono tuttora inaccessibili, in larghissima parte:
– a livello urbano, anche in grandi città come Genova o Roma (5,10),
– a livello interurbano, tanto i pullman quanto i treni,
– l’83% delle stazioni ferroviarie italiane è tuttora inaccessibile, mentre i posti riservati sui treni alle persone con disabilità varia tra lo 0 e l’1,2%. (11)
Quanto ai servizi di cura e assistenza per l’integrazione sociale, ci si limita a sottolineare come i relativi investimenti varino in misura significativa su base geografica. E la loro carenza si traduce in grave disagio per le famiglie con persone disabili, già maggiormente esposte a grave deprivazione materiale. Soprattutto al Mezzogiorno. (12)
9 milioni di over-65 in Italia, pari al 59,9% della categoria, ha limitazioni nella mobilità per condizioni di salute (31,5%. 5,136 mln ca.) ovvero gravi limitazioni motorie, sensoriali o cognitive (28,4%, 3,860 mln ca. ISTAT 2021). (13). 1,5 milioni di disabili circa – gli under-75, su un totale di 3,150 mln di persone con disabilità, si aggiungono ai 9 milioni di cui sopra.
Le esigenze urgenti sopra accennate riguardano perciò 1 su 6 residenti in Italia, in linea con i dati globali dell’OMS sulla prevalenza delle disabilità. Alle quali si aggiungono varie forme di fragilità, non sempre visibili e raramente – o forse mai – considerate nelle elaborazioni statistiche. Se pure prevalenti, tra i postumi di tumori e varie altre malattie.
Il 2022 verrà ricordato come il primo anno in cui il bilancio della Repubblica italiana ha stanziato alcuni fondi per l’abbattimento delle barriere architettoniche, le cui spese sono state rese detraibili in 5 anni nella misura del 75%.
Il bonus deve venire rinnovato con attenzione ai suoi veri obiettivi:
– non un bonus a pioggia per chiunque decida di rifare il bagno a spese dello Stato con la giustificazione della ‘doccia accessibile a filo pavimento’, ma
– un bonus vincolato alla garanzia di accessibilità dell’intero immobile, certificata da professionista abilitato (o auto-certificata da persona con disabilità che vi risieda e/o lavori),
– con la garanzia, per le persone con disabilità che ne facciano richiesta, di poter cedere il credito fiscale agli enti economici a partecipazione statale, senza alcun esborso anticipato. (14)
Dario Dongo
(1) ISTAT (2019). Rapporto Conoscere la disabilità. Eurostat (2019). Disability statistics, poverty and income inequalities. V. https://www.egalite.org/conoscere-la-disabilita-rapporti-istat-ed-eurostat/
(2) Eurostat (2021). Population structure and ageing. Dati aggiornati all’1.1.20. https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Population_structure_and_ageing
(3) Dario Dongo. Giornata internazionale delle persone con disabilità, 3.12.20. Lettera aperta. Égalité,
(4) Sabrina Bergamini, Dario Dongo. Disabilità, ‘nuova’ strategia europea 2021-2030. Égalité. 12.3.21,
(5) Su barriere architettoniche e sistematica disapplicazione delle leggi in vigore si veda il precedente articolo https://www.egalite.org/genova-dopo-il-ponte-le-barriere-architettoniche-appello-al-sindaco-e-denuncia-allamt/. Su spiagge e attività balneari si veda anche https://www.egalite.org/la-lista-delle-spiagge-senza-barriere-e-con-sedia-a-rotelle-anfibia/
(6) Mobilità personale di disabili, i doveri della pubblica amministrazione definiti nella Convenzione ONU. V. https://www.egalite.org/mobilita-personale-dei-disabili-diritti-negati-e-blackout-a-roma/
(7) Vanessa Ciccarelli. Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, 34 anni di ritardo. Reportage a Roma. Égalité. 27.3.20,
(8) Albertina Pretto. Città storiche, i problemi di accessibilità in Italia. Égalité. 27.3.21,
(9) Istat (2020). L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, anno scolastico 2018/2019. V. https://www.egalite.org/2-scuole-su-3-inaccessibili-agli-alunni-con-disabilita-rapporto-istat/. Gli stessi dati sulla inaccessibilità delle scuole sono stati confermati nell’anno scolastico 2019-2020. Cfr. ISTAT (2021). L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. https://bit.ly/3EOYbyy
(10) Sulla inaccessibilità delle metropolitane, si veda l’esempio di ATAC Roma https://www.egalite.org/disabili-inaccessibilita-metropolitana-roma-ennesima-denuncia-alla-procura/
(11) Su treni e apartheid, si veda il precedente rapporto. Su trasporti pubblici e disabilità, si veda anche l’ultima beffa e il relativo appello al ministro Enrico Giovannini
(12) ISTAT (2019). Conoscere il mondo della disabilità. ISBN 978-88-458-2005-2. https://bit.ly/2Zyl6Oz
(13) Le persone con disabilità e le loro famiglie sono le più esposte a rischi di povertà assoluta ed esclusione sociale. Il credito fiscale può risultare una misura inutile per molte di loro, in assenza di altrettanto debito fiscale. È dunque necessario garantire la sicurezza della cessione di tale credito
(14) ISTAT (2021). Le condizioni di salute della popolazione anziana in Italia, dati 2019. https://bit.ly/3AHrEYP
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.