Il coronavirus persiste a lungo sulle superfici, anche diversi giorni. Ma può venire facilmente inattivato, bisogna perciò sanificare anche gli oggetti, smartphone compresi.
La trasmissione del virus avviene attraverso le secrezioni respiratorie, sotto forma di goccioline (>5 micron) o di aerosol (<5 micron). La stabilità del COVID-19 sulle superfici può però influenzare direttamente la trasmissione del virus. Poiché le particelle, per venire assorbite da un nuovo ospite, devono rimanere vitali abbastanza a lungo dopo essere state espulse da un soggetto contagiato.
Si noti bene che gli individui positivi al coronavirus possono trasmetterlo ad altre persone anche prima della comparsa di sintomi o in loro assenza. Ed è perciò necessario sia utilizzare la mascherina e altri dispositivi di protezione individuale (DPI, es. guanti per tutti, camici sul lavoro), sia sterilizzare le superfici con le quali si entra a contatto (maniglie, pulsanti, tavoli, ripiani, etc.).
Dato il potenziale impatto delle diverse vie di trasmissione dei virus, è fondamentale quantificare le specificità virologiche che possono caratterizzare il COVID-19.
Gli studi disponibili mostrano che il virus può venire individuato ancora attivo:
– fino a 3 ore nell’aria, dopo l’aerosolizzazione,
– fino a 4 ore su rame,
– fino a 24 ore su cartone,
– fino a 2-3 giorni su plastica e acciaio inossidabile, (1)
– fino a 9 giorni, in particolari condizioni di temperatura e umidità, su superfici inanimate quali metallo, vetro e plastica. (2)
L’utilizzo di soluzioni decontaminanti, a base di prodotti facilmente reperibili in commercio, rende il virus inattivo. In mancanza di disinfettanti specifici, possono venire utilizzati: etanolo (alcol etilico) al 70%, perossido di idrogeno (acqua ossigenata) allo 0,5% oppure ipoclorito di sodio (la comune candeggina da bucato o varechina) allo 0,1% e acqua di rubinetto, necessaria ad abbassare l’eccessiva concentrazione dei prodotti casalinghi.
Tre soluzioni semplici ma efficaci per sanificare le superfici sono indicate da Matteo Guidotti, ricercatore del Cnr-Scitec. (3) E possono venire realizzate in casa, vanno tutte bene, ciascuno scelga la sua favorita:
1) alcol denaturato e acqua. Miscelare 0,4 litri di alcol denaturato al 90% (quello rosa) e 0,1 litri di acqua del rubinetto, fino a un totale di mezzo litro. Può durare una settimana,
2) acqua ossigenata e acqua. Miscelare 0,1 litri (100ml) di acqua ossigenata a 10 volumi con 0,4 litri di acqua di rubinetto. Va utilizzata entro le 24 ore successive alla preparazione,
3) acqua e candeggina. Versare 10 ml (un cucchiaio da minestra circa) di candeggina da bucato al 5% in mezzo litro di acqua del rubinetto. Da usare entro le 24 ore.
Attenzione a conservare queste soluzioni disinfettanti fai-da-te in contenitori ben chiusi e contrassegnati in modo da evitare che possano venire confusi con le bevande. Oltre a tenerle lontane dalla portata dei bambini.
Le autorità sanitarie raccomandano di sanificare tutte le superfici e gli oggetti con cui entriamo più spesso in contatto. Almeno una, due volte al giorno. Il perché è semplice. Possiamo lavare le mani spesso e bene – almeno 20 secondi con acqua e sapone – ma se poi tocchiamo una superficie ‘contaminata di fresco’ e magari anche il viso (occhi, naso, bocca) siamo punto e daccapo.
Gli smartphone, secondo un recente studio scientifico, sono importanti collettori di microrganismi. (4) E poiché il Covid-19 può permanere a lungo su plastica e vetro, anch’essi – come tablet, Kindle e altri dispositivi, inclusi citofoni e telecomandi – possono divenire vie di trasmissione. Come fare allora?
I produttori di telefonia cellulare hanno finora raccomandato di usare solo un panno per la loro pulizia. Non abbastanza per sanificare. La soluzione suggerita dall’editore di Technology Products di CNBC è applicare una pellicola protettiva sullo schermo dello smartphone, in modo da ridurre il rischio di danneggiarlo. E pulire anch’esso, delicatamente, con un disinfettante. Avendo l’accortezza di spegnerlo prima dell’operazione. (5)
Apple, il 9.3.20, ha aggiornato le proprie indicazioni sulla manutenzione dei cellulari. Dato atto dell’emergenza COVID-19, ha riconosciuto la possibilità di usare alcuni disinfettanti per sanificare Mac, iPad, iPhone, iPod, schermi e periferiche. (6) Indicazioni che è ragionevole considerare applicabili anche ai prodotti della concorrenza, seguendo i consigli di Apple:
– scollegare tutte le fonti di alimentazione esterne, dispositivi e cavi,
– non usare spray, candeggine o abrasivi,
– non spruzzare i detergenti direttamente sull’articolo e non fare penetrare umidità nelle aperture,
– usare un panno morbido senza lanugine. Evitare panni abrasivi, asciugamani, salviette di carta,
– non esagerare nell’uso di liquidi né nell’olio di gomito, che potrebbero causare danni.
È indispensabile quindi:
– rispettare il Decalogo del Ministero della Salute per prevenire la trasmissione diretta, da persona a persona, ma anche
– sanificare gli spazi, con le modalità di seguito indicate. Nei luoghi di lavoro – ove la sanificazione, come si è visto, è conditio sine qua non per proseguire le attività produttive non già sospese fino al 25.3.20 – ma anche in tutti gli altri spazi, pubblici e privati. Senza trascurare ciò che si tocca più spesso.
#NoiRestiamoaCasa, rispettiamo le regole stabilite dal governo e facciamo tutto quanto possibile per ridurre al minimo i rischi di trasmissione. Ci nutriamo con equilibrio, senza cibo spazzatura, per mantenere in efficienza il sistema immunitario.
Ma il 32% della popolazione globale, oltre 2,2 miliardi di esseri umani, non ha accesso ad acqua potabile. E vi si aggiungono altri 2 miliardi di persone – fino a comporre il 60% dell’umanità – che sono privi dei servizi igienico-sanitari di base. Possiamo tollerare tutto ciò? La mortalità infantile non è un caso ma il crimine di chi non la impedisce.
#Égalité!
Dario Dongo e Martina Novelli
Note
(1) Neeltje van Doremalen, Trenton Bushmaker, D.H. Morris, M. G. Holbrook, A. Gamble, B. N. Williamson, A. Tamin, J. L. Harcourt, N. J. Thornburg, S. I. Gerber4, J. O. Lloyd-Smith, E. de Wit1 V. J. Munster. (2020). Aerosol and surface stability of HCoV-19 (SARS-CoV-6 2) compared to SARS-CoV-1. N Engl J Med. 2020;10.1056/NEJMc2004973. doi:10.1056/NEJMc2004973
(2) G. Kampf, E. Steinmann et al. Persistence of coronaviruses on inanimate surfaces and its inactivation with biocidal agents. Journal of Hospital Infection, February 2020, 104(3). https://doi.org/10.1016/j.jhin.2020.01.022
(3) Francesca Gorini. (2020). Sanificazione = prevenzione. CNR, Almanacco della Scienza, http://www.almanacco.cnr.it/reader/cw_usr_view_articolo.html?id_articolo=9925&giornale=9889
(4) Kõljalg, Siiri & Mändar, Rando & Sõber, Tiina & Rööp, Tiiu & Mändar, Reet. (2017). High level bacterial contamination of secondary school students’ mobile phones. GERMS. 7. 73-77. doi: 10.18683/germs.2017.1111
(5) Todd Haselton. How to clean your phone to help stop the spread of germs. CNBC Tech, 4.3.20, https://www.cnbc.com/2020/03/04/how-to-clean-your-phone-to-help-stop-the-spread-of-germs.html
(6) How to clean your Apple products,
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.