L’insonnia riduce la qualità della vita e genera, a cascata, disturbi alla salute, aggravio delle spese sanitarie, assenza dal lavoro e minore produttività. Al tema, l’Accademia di Medicina di Torino dedica la riunione scientifica ‘Le insonnie. Aspetti fisiopatologici e terapeutici’, accessibile anche online, venerdì 8.4.22, alle ore 17.30.
L’incontro viene introdotto da Roberto Mutani, professore emerito di Neurologia e socio dell’Accademia di Medicina.
Intervengono i relatori Alessandro Cicolin, responsabile del Centro di Riferimento Regionale per i Disturbi del Sonno, Ospedale Molinette di Torino, e Luigi Ferini-Strambi, professore ordinario di Neurologia e direttore del Centro di Medicina del Sonno, Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano.
Secondo Alessandro Cicolin, l’insonnia rappresenta il più diffuso disturbo del sonno ed è caratterizzata dalla presenza di sintomi notturni (difficoltà di addormentamento e di mantenere il sonno) e diurni (fatica, depressione del tono dell’umore, malessere generale, difficoltà cognitive).
I recenti progressi nel comprendere la fisiopatologia dell’insonnia hanno significativamente modificato l’approccio terapeutico sia dal punto di vista farmacologico che psicologico.
Il prof. Luigi Ferini-Strambi ritiene che prima di instaurare un trattamento per l’insonnia, sia fondamentale un inquadramento diagnostico preciso. Questo è importante, ad esempio, per le situazioni dove il quadro insonnia è collegato a un disturbo depressivo o a una sindrome alle gambe senza riposo.
Secondo le linee guida internazionali, il trattamento di prima scelta per l’insonnia è quello della terapia cognitivo-comportamentale. È sicuramente una terapia efficace, ma non facilmente accessibile, poiché sono pochi i centri in Italia dove viene effettuata.
Diverse sono le opzioni di scelta del trattamento farmacologico. La regola fondamentale è di evitare farmaci a lunga emivita e di utilizzare le minime dosi necessarie.
Oltre agli ipnotici benzodiazepici (come triazolam e brotizolam) e agli Z-drugs (come zolpidem ed eszopiclone), saranno presto disponibili composti con un nuovo meccanismo d’azione: gli antagonisti dell’orexina, un neurotrasmettitore coinvolto nel favorire lo stato di veglia.
Per partecipare alla riunione scientifica in presenza, presso l’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), è necessaria la prenotazione via mail all’indirizzo accademia.medicina@unito.it e la presentazione del Green Pass.
L’incontro è aperto anche alla partecipazione a distanza, tramite il sito www.accademiadimedicina.unito.it.