La transizione ecologica annunciata il 12.11.19 nel trilionario European Green Deal si esprime, tra l’altro, nella modernizzazione del sistema dei trasporti in UE, all’insegna di intermodalità e sostenibilità.
Quattro proposte – adottate dalla Commissione europea il 14.12.21 (1) – e due interrogativi su disabilità e discriminazioni, a seguire.
Intermodalità e sostenibilità devono guidare la modernizzazione del sistema dei trasporti di persone e merci in Unione Europea. Rafforzare la connettività sui corridoi strategici – da integrare con un North-South Corridor in Est Europa – e promuovere il trasferimento modale.
Favorire il passaggio dal trasporto su gomma a quello su rotaia, anche ad alta velocità, oltreché sulle vie navigabili interne. Investimenti pubblici sulle infrastrutture di trasporto e di rifornimento elettrico, nuove tecnologie digitali, mobilità urbana sostenibile attraverso collegamenti intermodali e piste ciclabili.
L’obiettivo dichiarato è ridurre drasticamente le emissioni di gas-serra nel settore trasporti, che oggi esprime il 25% del totale in UE. -55% al 2030, -90% entro il 2050, rispetto ai dati 1990.
La rete multimodale TEN-T (ferrovie, vie navigabili interne, rotte marittime e autostrade) oggi collega 424 grandi città con porti, aeroporti e terminal ferroviari. La Commissione europea, a esito di consultazioni, ha proposto una riforma del reg. UE 1315/2013. Le principali novità:
– adattamento all’alta velocità (>160 km/h) delle linee ferroviarie, sui corridoi della rete TEN-T, entro il 2040. Nella prospettiva di offrire ai passeggeri collegamenti ferroviari competitivi (con il trasporto aereo, ndr) in tutta l’Unione,
– garanzia di ‘buone condizioni di navigazione’ per canali e fiumi,
– aumento dei terminal di trasbordo, incremento capacità di movimentazione nei terminal merci, riduzione tempi di attesa ai valichi di frontiera ferroviari, treni più lunghi per trasferire più merci su rotaia con opzione di trasporto dei camion su tutta la rete ferroviaria.
Nove ‘corridoi di trasporto europei’ vengono definiti per integrare ferrovie, strade e corsi d’acqua. La rete di infrastrutture verrà sviluppata in tre fasi, rete centrale al 2030, rete centrale estesa al 2040, rete globale al 2050.
Le 424 città nella rete TEN-T dovranno sviluppare piani di mobilità urbana sostenibile nella direzione di ‘emissioni zero’, con incremento di trasporto pubblico e infrastrutture pedonali oltreché ciclabili.
Obiettivo della Commissione è raddoppiare il traffico ferroviario ad alta velocità entro il 2030, triplicarlo entro il 2050. A tale scopo prevede di intervenire già a partire dal 2022 su:
– biglietteria multimodale (cioè integrata) smart,
– servizi di ricerca di tratte e biglietti a prezzi convenienti e assistenza in caso di interruzioni dei servizi,
– possibile esenzione IVA sui biglietti ferroviari,
– abrogazione norme tecniche e operative nazionali ‘ridondanti’,
– requisiti di orari e gestione capacità, per garantire servizi ferroviari più rapidi e frequenti,
– linee guida per i prezzi di accesso alle infrastrutture, nel 2023, per favorire la concorrenza.
La Commissione ha proposto una riforma della direttiva Intelligent Transport System (2010/40/UE) del 2010, per aggiornarla rispetto all’emergere di nuove opzioni di mobilità stradale (es. guida automatica), app per la mobilità e mobilità connessa.
L’idea in questo caso è rendere disponibili in formato digitale i dati cruciali su limiti di velocità, piani di circolazione del traffico e lavori stradali, lungo la rete TEN-T e alla fine coprendo l’intera rete stradale. Garantirà anche che i servizi essenziali relativi alla sicurezza siano resi disponibili per i conducenti lungo la rete TEN-T.
Lo Urban Mobility Framework indica la via da seguire per ridurre le emissioni e programmare piani di mobilità urbana sostenibile. Attenzione prioritaria a trasporti pubblici, hub multimodali con soluzioni e servizi digitali, vie pedonali e ciclabili.
Flotte urbane a emissioni zero (elettrico e idrogeno), inclusi taxi e servizi di ride-hailing (es. NCC, Uber, Lyft).
La proposta delinea le opzioni di finanziamento per gli enti locali e regionali per attuare queste priorità. Primo obiettivo la neutralità climatica dei trasporti in 100 città, entro il 2030. Da estendere alle 424 della rete TEN-T e via a seguire. Nel 2022 la Commissione proporrà agli Stati membri una raccomandazione per lo sviluppo dei piani nazionali. Senza tuttavia definire regole armonizzate sulla micro mobilità sostenibile (es. bici elettriche, monopattini).
Rimane da chiedersi quale sarà la sorte delle persone disabili e fragili. In Italia l’83% delle stazioni ferroviarie è privo dei requisiti di accessibilità, così come la quasi totalità delle flotte di autobus che gestiscono il trasporto provinciale, regionale e inter-regionale.
Barriere architettoniche e disservizi affliggono sistematicamente le stazioni urbane ferroviarie e di metropolitana, come spesso denunciamo assieme alle pedane rotte dei bus cittadini. Quanto ai servizi di mobilità personale, l’utopia supera ogni prospettiva.
Dario Dongo
Immagine di copertina da https://uitpsummit.org/meet-our-mobility-artists-hans-arby/
(1) European Commission. New transport proposals target greater efficiency and more sustainable travel. Press Release, 14.12.21. https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_21_6776
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.