Si è tenuta al Senato della Repubblica italiana, il 16 giugno 2023 – su iniziativa del senatore Antonio Trevisi della Commissione Ambiente – la presentazione del progetto per il centro espositivo e di ricerca che la Levi-Montalcini Foundation si accinge a sviluppare in Italia.
Un’occasione, tra l’altro, per meglio conoscere la pianta di pawlonia la cui piantumazione è stata prevista dallo stesso progettista, architetto Giancarlo Zema, per il Parco della Gioia a Roma. E soprattutto per la grande muraglia verde, in Africa.
L’ingegnere Piera Levi-Montalcini spiega che la sua famiglia ha ereditato molti documenti e oggetti. Non solo del premio Nobel alla scienza Rita, ma anche della sorella Paola, interprete del razionalismo nella pittura del ‘900.
Il patrimonio complesso della Fondazione Levi Montalcini dovrebbe venire reso disponibile al pubblico e in particolare ai ragazzi, per mostrare loro come l’impegno e il lavoro possano condurre a grandi risultati.
Rita Levi-Montalcini è stata tra l’altro protagonista del lavoro femminile e dell’etica nella scienza. E ancora, in tempi più recenti, Piera era una delle 6 donne iscritte tra i 2.000 studenti di ingegneria.
L’architetto Giancarlo Zema – autore tra l’altro dei primi disegni del Parco della Gioia, ideato da Égalité per il quartiere della Magliana a Roma – presenta il progetto del centro della Fondazione Levi Montalcini. Tecnologia, ecologia e accessibilità in spazi luminosi.
Il centro nasce in un bosco di Pawlonia 4 Planet, la pianta terrestre con le più straordinarie prestazioni di assorbimento dell’anidride carbonica. Uno spazio espositivo museale riprende, nella struttura a stamparsi in 3D con ecocementi, le forme delle terminazioni nervose e delle piante.
La pawlonia produce grandissime foglie (80–100 cm2) ed è la pianta terrestre con la crescita più rapida, dai 2-3 fino ai 7-8 cm al giorno. Diametro di 35 cm in 5 anni, maggiore di quello di un abete in 35 anni. Tra i numerosi servizi ecosistemici, si segnala la sua capacità di bonificare i suoli.
La coltivazione non richiede trattamenti agrochimici e consente di realizzare mangimi, oltreché di produrre un miele molto apprezzato anche per le proprietà salutistiche. A seguito del taglio alla base, la pianta si rafforza. E consente di stoccare la CO2 in un legno leggero, bensì dotato di ottime proprietà fonoassorbenti e isolanti.
Ghisa Mestieri – ora GME Enlights – ha realizzato i pali dell’illuminazione di grandi città, da Milano a Venezia. L’8 marzo 2018 a Seul Ghisa Mestieri premia Leonardo Ravaioli per aver portato luce e acqua in Sierra Leone. E questo modo di operare ha consentito al gruppo GME di entrare in contatto con diversi presidenti di repubbliche africane e sviluppare un progetto italiano.
Nel 2022 il progetto della grande muraglia verde africana – lunga 7.600 km e profonda 15 km – viene approvato dagli 11 Paesi ove essa verrà sviluppata, dal Senegal a Gibuti, e raccoglie il finanziamento di US$ 14,6 miliardi della Banca Mondiale. Pawlonia è la pianta prescelta per fermare l’avanzata del deserto, e al contempo fornire reddito e altri benefici alla popolazione (es. legno, miele).
400 piante per ettaro – a 5m di distanza – potranno offrire un legno pregiato (400mm diametro) e preservare la biodiversità. La piantumazione, mantenimento, taglio di 4,56 miliardi di piante permetterà l’occupazione di 68 milioni di persone e un ritorno di €177 mld/anno per il legno, € 57 mld/anno per il miele. Oggi GME ha certezza di poter lavorare in 2 Paesi per piantumare 1 miliardo di piante, con 8 milioni di occupati e un ritorno economico di € 50 mld/anno.
Dario Dongo
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.