Metalaxyl. Il fungicida più diffuso nell’agricoltura italiana è anche l’agrotossico che più residua nelle nostre acque, assieme al glifosato. Ma perché si parla solo di glifosate e non anche di questa sostanza, ampiamente usata su frutta e verdura in Italia? E quali sono i rischi per la salute di agricoltori e loro famiglie, cittadini e consumatori?
L’abuso di pesticidi, erbicidi e altri prodotti agrochimici in agricoltura e negli spazi pubblici espone l’uomo e gli animali a rischi diretti e indiretti per la salute. Tali rischi meritano peculiare attenzione nel Bel Paese, che si colloca al terzo posto in Europa per il consumo di ‘pesticides’ (fonte rapporto Eurostat 6.3.20. V. nota 1).
Tra le sostanze rilevate con maggior frequenza figurano il Metalaxyl e il Metalaxyl-m, ampiamente utilizzati in agricoltura la cui pericolosità per l’uomo non è stata ancora riconosciuta in modo inequivoco, sia pure in presenza di numerosi studi scientifici in tal senso. Questa breve analisi vale a spiegare il significato della nostra spiccata attitudine verso l’ecoagricoltura, vale a dire, l’agricoltura biologica. Per il Bene di tutti.
Il Metalaxyl è un fungicida sistemico indicato per il controllo e la prevenzione di alcune malattie causate da ficomiceti. Viene assorbito dalle radici e traslocato per via linfatica molto rapidamente, così da non risentire delle condizioni climatiche avverse (al punto da mantenere efficacia e persistenza anche in cado di precipitazioni dopo 30 minuti dal trattamento). Agisce contro le infezioni dell’apparato radicale, ma anche nei riguardi di attacchi alle parti aeree.
Il Metalaxyl-m (noto anche come mefenoxam), enantiomero del metalaxyl, è un fungicida registrato per l’uso su frutta, noci e ortaggi, per il controllo e la prevenzione di malattie causate da ficomiceti. Il principio attivo penetra nelle radici delle piante trattate e viene trasportato e distribuito con la linfa nelle diverse parti della pianta. Dall’interno dei tessuti garantisce la mitigazione degli attacchi dei funghi del terreno appartenenti agli Oomiceti. Viene anche utilizzato nella concia delle sementi di varie colture per il controllo di vari ficomiceti.
Le piante vengono così protette da avvizzimenti e marciumi dei primi stadi di sviluppo, causati da funghi di numerosi generi che si trovano nel terreno, assicurando una buona germinazione e avvio di vegetazione. È alla base di numerosi prodotti fitosanitari, sotto varie formulazioni.
Le formulazioni disponibili in commercio, contengono Metalaxyl-m sia da solo (esclusivamente per applicazioni al terreno e concia di bulbi e sementi), sia in miscele integrate con fungicidi di copertura (per i trattamenti fogliari). In particolare, sono disponibili miscele con:
In Italia è tuttora autorizzato l’impiego di alcuni prodotti fitosanitari a base di metalaxyl-M, mentre è stata revocata l’autorizzazione per altri. (2) I prodotti più conosciuti sono quelli della gamma Ridomil Gold (di SYNGENTA ITALIA S.P.A.) e Cumeta Flow (di DIACHEM S.P.A.).
La disciplina europea sull’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari è basata sul regolamento (CE) 1107/2009. Il regolamento di esecuzione (reg. UE 540/11) ha a suo tempo mantenuto disposto sia il metalaxyl che del metalaxyl-m tra le sostanze attive consentite. Il successivo reg. UE 2015/408, dato atto del contenuto significativo di isomeri inattivi nel metalaxyl, lo ha inserito nell’elenco delle sostanze candidate alla sostituzione.
Le ‘sostanze candidate alla sostituzione’ sono quelle cancerogene e tossiche per la riproduzione. Oltre agli interferenti endocrini e ai prodotti che suscitano ‘preoccupazioni legate alla natura degli effetti critici (ad esempio effetti neurotossici o immunotossici sullo sviluppo) che, in combinazione con il tipo di utilizzo/esposizione, determinano situazioni d’uso che potrebbero restare preoccupanti, per esempio un rischio potenziale elevato per le acque sotterranee, anche qualora venissero adottate misure di gestione del rischio assai restrittive (ad esempio: un ampio uso di dispositivi di protezione individuale, zone tampone (buffer zone) molto vaste)’ (reg. CE 1107/09, Allegato 2, paragrafo 4). Tali sostanze sono perciò sottoposte a un regime di ‘sostituzione’ che comporta:
– l’abbreviazione del periodo di autorizzazione all’impiego (non oltre 7 anni, invece di 10), e
– la necessità di verificare, prima di concedere o rinnovare autorizzazioni, se per ogni settore di impiego esistano alternative più green.
Da una proroga all’altra, metalaxil e metalaxyl-m continuano nondimeno a figurare fra le sostanze ammesse:
– il 13.11.17, con reg. (UE) 2017/2069, la sua autorizzazione è stata ulteriormente prorogato al 30.6.23,
– il 7.5.19, con reg. (UE) 2019/707, è stata poi prorogata la scadenza dell’approvazione del metalaxyl-m al 30.6.20.
La cancerogenicità di metalaxil e metalaxyl-m non è stata ancora riconosciuta ufficialmente dalle autorità deputate alla valutazione del rischio. (3) Sia pure, per ‘carenza di prove’ (‘mancanza di dati’). Come si apprende dal database ECHA, secondo il quale il metalaxyl-m non risulterebbe avere effetti cancerogeni o dannosi per il sistema riproduttivo, né presentare rischi ambientali (in ambiente acquatico e aereo). La sostanza risulta perciò a tutt’oggi inclusa nel database dei pesticidi.
A diverse conclusioni sono giunti numerosi studi che hanno indagato il legame eziologico tra l’esposizione a entrambe le sostanze e una serie di gravi patologie. I rischi correlati al Metalaxyl:
– sospetto mutageno (ECHA, 2016),
– sospetto tossico per la riproduzione,
– alta tossicità cronica per i ratti (PPDB),
– aumenta la mortalità dei girini di anfibi (Hayes et al., 2006),
– nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata (Reg. CE 1272/2008, classificazione),
– può causare una reazione allergica della pelle. (CLP classification, 2013).
Si aggiungono il sospetto di persistenza nell’ambiente (ECHA, 2016) e il ruolo di potenziale contaminante delle acque sotterranee (PAN Pesticide database). (4)
Ed è infatti tra le sostanze rinvenute con maggior presenza nei punti di monitoraggio delle acque superficiali italiane (ISPRA, 2016), nonché nei cibi (Ministero della Salute, 2015). Insieme al suo isomero Metalaxyl M (v. paragrafo successivo) risulta tra i prodotti più rinvenuti nei prodotti alimentari in Puglia (su uva, vino, arance, fragole, limoni, pompelmi, grano duro, cetrioli, indivia, insalata, indivia, lattuga, pomodori, rape. ARPA Puglia 2016). Nel Lazio è poi rinvenuto frequentemente in uva e vino (Dati ARPA Lazio 2015).
I rischi per la salute umana e animale associati all’esposizione al Metalaxyl-m sono evidenti in numerose ricerche scientifiche. (4) Laddove si riferisce, in particolare, a:
Uno studio degli effetti del metalaxyl sulle cellule tumorali del seno – volto a valutare le perturbazioni metaboliche nelle linee cellulari del carcinoma mammario dopo il trattamento con questo pesticida – offre approfondimenti specifici sugli effetti dei pesticidi nella progressione del carcinoma mammario. Rivelandone i meccanismi sottostanti e offrendo dati utili alla valutazione del rischio per la salute degli inquinanti ambientali a livello molecolare. Le analisi di laboratorio hanno rivelato un’influenza diretta sul metabolismo umano indotta dal metalaxyl, mostrando la sua influenza sulle linee cellulari del carcinoma mammario MCF-7. Le vie metaboliche significativamente perturbate sono correlate al metabolismo energetico, al metabolismo degli aminoacidi e al metabolismo lipidico. (5)
Diversi pesticidi sono stati associati ad un aumentato rischio di ipotiroidismo e ipertiroidismo. I risultati di una ricerca sui fungicidi sono coerenti con quelli di una precedente analisi condotta dallo Agricultural Health Study. Laddove si riscontra un elevato rischio di ipotiroidismo e ipertiroidismo nelle mogli di agricoltori che utilizzano pesticidi contenenti metalaxyl. (6)
Esami istopatologici hanno poi indicato che il metalaxil-m ha indotto maggiore infiammazione epatocellulare e necrosi nei topi. (7). Un altro effetto condizionato dal metabolita del metalaxil 2,6-dimetillanilina è lo sviluppo del tumore al naso. (8) Un ulteriore studio ha mostrato un significativo aumento del numero di frequenze di aberrazioni cromosomiche tra i lavoratori impiegati nella linea di produzione che manipola metalaxil (oltre a carbofurano, clorpirifos e dodina). Queste aberrazioni possono portare a un rischio più elevato di contrarre tumori. (9)
La persistenza del principio attivo in esame nell’acqua è stata ampiamente dimostrata (ARPAT, 2017). Così come la sua stabilità per fotolisi (Commissione europea, 2010) e per idrolisi, a cui appunto si associa la permanenza per oltre un mese nei sedimenti acquatici (PPDB).
A riprova di ciò il metalaxil – che nel suolo si trasforma in N-(2,6-dimethylphenyl)-N-(methoxyacetyl)alanine – è tra le sostanze rinvenute con maggior presenza nei punti di monitoraggio delle acque superficiali italiane (ISPRA, 2016) e nei prodotti alimentari (Ministero della Salute, 2015).
Rimane da chiedersi fino a quando le istituzioni deputate alla valutazione del rischio si asterranno dai doverosi accertamenti sul principio attivo in questione. Tenuto conto degli studi citati e dei numerosi altri che ricorrono nella bibliografia scientifica.
Quanto a noi, consideriamo l’impatto delle nostre scelte di consumo sull’ambiente e la salute di tutti. Fare una spesa sostenibile significa anche privilegiare le produzioni biologiche, proprio per favorire la conversione dell’agricoltura in quella direzione ecologica indispensabile a liberare i nostri suoli e acque dai veleni che affliggono le generazioni future, oltre a noi stessi.
Dario Dongo e Martina Novelli
(1) Volume of pesticides sold in the Member States. This data collection comprises pesticide sales data in EU27 (from 2020) and EFTA (Switzerland and Norway) based on the term “placing on the market” as defined in Regulation (EC) No 1107/2009 of the European Parliament and of the Council of 21 October 2009 concerning the placing of plant protection products on the market.
(2) http://www.fitosanitari.salute.gov.it/fitosanitariwsWeb_new/FitosanitariServlet?ACTION=cercaSostanza&FROM=0&TO=49&PROVENIENZA=LISTA&SOST=902,
(3) https://pubchem.ncbi.nlm.nih.gov/source/hsdb/7061 https://cfpub.epa.gov/ncea/iris2/chemicalLanding.cfm?substance_nmbr=68
(4) Pietro Massimiliano Bianco, (ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Note sull’inquinamento da pesticidi in Italia, 2017, https://www.isde.it/wp-content/uploads/2018/01/2017.12.-Contaminazione-pesticidi-Italia-finale.pdf
(5) Zhang P, Zhu W, Wang D, Yan J, Wang Y, He L. Enantioselective Effects of Metalaxyl Enantiomers on Breast Cancer Cells Metabolic Profiling Using HPLC-QTOF-Based Metabolomics. Int J Mol Sci. 2017;18(1):142. Published 2017 Jan 12. doi:10.3390/ijms18010142
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(6) Shrestha S, Parks CG, Goldner WS, et al. Incident thyroid disease in female spouses of private pesticide applicators. Environ Int. 2018;118:282–292. doi:10.1016/j.envint.2018.05.041
(7) Ping Zhang, Sheng Wang, Yuhan He, Yangyang Xu, Dongmei Shi, Furong Yang, Weizhong Yu, Wentao Zhu, Lin He. Identifying Metabolic Perturbations and Toxic Effects of Rac-Metalaxyl and Metalaxyl-M in Mice. International Journal of Molecular Sciences, 2019
(8) Puente NW, Josephy PD. Analysis of the lidocaine metabolite 2,6-dimethylaniline in bovine and human milk. J Anal Toxicol. 2001;25(8):711–715. doi:10.1093/jat/25.8.711
(9) Zeljezic D, Vrdoljak AL, Lucas JN, et al. Effect of occupational exposure to multiple pesticides on translocation yield and chromosomal aberrations in lymphocytes of plant workers. Environ Sci Technol. 2009;43(16):6370–6377. doi:10.1021/es900824t
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.