Opening Up America Again. Il 17.4.20 il presidente USA Donald Trump presenta il piano per ritornare a una ‘nuova normalità’ dopo il lockdown imposto da Covid-19. Il percorso si articola in tre fasi, la cui applicazione è affidata alla responsabilità dei governatori nei 50 Stati della federazione. (1) Come e soprattutto Quando? Brevi cenni e riflessioni.
Ground zero è il tragico punto di partenza negli Stati Uniti sotto lockdown. Quasi 1 milione sono i contagi registrati, tra gli 1,7 e i 3,3 milioni quelli che si possono inferire. Tenuto conto del numero dei decessi (>50 mila) e del tasso medio di mortalità da SARS-CoV-2 (1,5-3%).
Il nuovo coronavirus ha avuto e sta avendo un impatto micidiale sulla prima economia del pianeta. A causa della tardività nella reazione ai primi segnali dell’emergenza globale, comunicata da WHO (World Health Organization) nei primi giorni di gennaio 2020.
Alla continua crescita dei nuovi contagi registrati si aggiunge il problema della scarsità dei tamponi finora eseguiti, che impedisce di inquadrare l’effettiva entità del contagio. Il tasso di positività negli Stati Uniti è infatti stimato nel 20% degli esami, ma solo l’1% della popolazione è stato sottoposto a esami. Nel frattanto diversi Stati – Colorado, Ohio, Georgia, Alaska – si dichiarano pronti ad allentare le misure di contenimento.
Il piano di riavvio delle attività in USA si articola nelle 3 fasi successive all’attuale ‘fase 0’. La Phase One d’Oltreoceano corrisponde perciò alla ‘fase 2’ nel lessico europeo (ove per ‘fase 1’ si intende quella di lockdown, ancora attuale in Italia e in altri Stati membri UE).
La prima fase di riavvio, nel piano adottato dalla Casa Bianca, presuppone il raggiungimento dei c.d. gating criteria (criteri di accesso). Essenzialmente, una diminuzione costante dei casi di positività da coronavirus. Se nei 14 giorni successivi al primo allentamento delle misure la traiettoria dei dati del contagio continua a scendere, si può passare alla Phase Two. E così, applicando analoghi criteri, alla Phase Three. A seguire, i criteri e le raccomandazioni della White House agli Stati federali.
I gating criteria, vale a dire i criteri di attivazione della Phase One del piano, sono i seguenti:
A) traiettorie in declino, sia dei sintomatici che dei casi diagnosticati di COVID-19, per un periodo di 14 giorni,
B) capacità del sistema ospedaliero di trattare i pazienti,
C) solido programma di analisi su operatori sanitari. Mediante test di biologia molecolare sui tamponi e test sierologici, per la ricerca degli anticorpi nel sangue.
Su tali premesse, le linee guida 17.4.20 indicano le misure da adottare nelle tre fasi di riavvio progressivo delle attività in USA.
Gli Stati e le Regioni che soddisfino i gating criteria possono avviare la Phase One, applicando le misure che seguono.
1.1. Persone
Tutte le persone vulnerabili dovrebbero continuare a restare in casa. I membri delle loro famiglie dovrebbero essere consapevoli di poter trasmettere il nuovo coronavirus al rientro dal lavoro o da ambienti ove le distanze di sicurezza interpersonali non siano garantite. Si dovrebbero inoltre adottare precauzioni per ‘isolare’ le persone vulnerabili dagli altri residenti.
Sono considerate vulnerabili le persone anziane e coloro che presentino malattie polmonari croniche, ipertensione, diabete e obesità, asma. Nonché coloro il cui sistema immunitario sia compromesso, anche a causa di trattamenti farmacologici. (2)
Tutti gli individui – quando si trovino in spazi pubblici (es. parchi, aree ricreative all’aperto, centri commerciali) – dovrebbero massimizzare la distanza fisica dalle altre persone. I contesti sociali con oltre 10 persone dovrebbero essere evitati, quando non possa venite garantita un’appropriata distanza. A meno che non vengano osservate altre (idonee) misure precauzionali.
Evitare la socializzazione in gruppi di oltre 10 persone in circostanze che non consentano un adeguato distanziamento fisico (es. ricevimenti, fiere).
Ridurre al minimo i viaggi non essenziali e rispettare le linee guida del CDC (Center for Disease Control and Prevention) su viaggi e successivo isolamento.
1.2. Datori di lavoro
Il telelavoro deve continuare a venire incoraggiato in tutte le situazioni ove esso sia possibile e compatibile con le esigenze dell’organizzazione.
Il ritorno al lavoro dovrebbe venire organizzato gradualmente, per fasi e per turni.
Le aree comuni ove è probabile che il personale si riunisca e interagisca dovrebbero venire chiuse. Applicando, più in generale, rigorosi protocolli di distanziamento sociale.
Ridurre al minimo i viaggi non essenziali e seguire le linee guida CDC relative all’isolamento dopo al viaggio. Considerare vivamente la possibilità di alloggi speciali per il personale che fa parte delle categorie vulnerabili.
1.3. Raccomandazioni specifiche
Scuole e attività organizzate per i giovani (es. asili, campi) attualmente chiusi dovrebbero rimanere chiusi.
Le visite a strutture per anziani e ospedali dovrebbero essere vietate. Chi interagisce con i residenti e i pazienti deve comunque attenersi ai rigidi protocolli di igiene.
I grandi spazi (es. ristoranti, centri sportivi, luoghi di culto, cinema) possono operare secondo rigorosi protocolli di distanza fisica.
La chirurgia elettiva (cioè diversa da quelle di emergenza e d’urgenza) può riprendere – in regime ambulatoriale (senza pernottamento) – presso strutture che aderiscano alle linee guida CSM (Center for Medicare & Medicaid Services).
Le palestre possono aprire se aderiscono a rigorosi protocolli sanitari e di distanziamento fisico.
I bar dovrebbero rimanere chiusi.
Gli Stati e le Regioni senza segni di recrudescenza del virus – e che continuino a soddisfare i gating criteria, dopo la Phase One – possono poi attivare la Phase Two. Come segue
2.1. Persone
Tutti gli individui vulnerabili dovrebbero continuare a restare in casa, con precauzioni di isolamento rispetto ai membri di famiglia che escano in condizioni ove le distanze sociali non possano venire garantite.
La distanza fisica interpersonale deve venire sempre mantenuta. I contesti sociali con più di 50 persone ove il distanziamento tra persone non sia praticabile dovrebbero venire evitati, salvo osservare le misure precauzionali.
I viaggi non essenziali possono riprendere.
2.2. Datori di lavoro
Lo smart working deve proseguire, quando risulti possibile e conciliabile con l’operatività organizzativa.
Mantenere chiuse le aree comuni in cui è probabile che il personale si riunisca ed interagisca, o applicare moderati protocolli di distanziamento sociale.
Riprendere i viaggi non essenziali.
Considerare vivamente la possibilità di stazioni di lavoro dedicate al personale che fa parte delle categorie vulnerabili.
2.3. Raccomandazioni specifiche
Le scuole e le attività organizzate per i giovani (es. asili, campi) possono riaprire.
Visite a strutture per anziani e ospedali dovrebbero rimanere vietate.
I grandi spazi (es. ristoranti, centri sportivi, luoghi di culto, cinema) possono attuando protocolli di distanziamento sociale moderati.
Gli interventi chirurgici in elezione possono riprendere anche in regime ospedaliero, presso strutture che aderiscano alle linee guida CSM.
In palestra si devono mantenere i rigorosi protocolli sanitari e di distanziamento fisico.
Possono riaprire i bar, riducendo i posti nelle sale ove possibile e appropriato.
La fase 3 si applica gradualmente negli Stati e le Regioni ove il virus non abbia recrudescenze e la curva dei contagi continui a scendere. Si delinea così la quotidianità post-emergenza.
3.1. Persone
Le persone vulnerabili possono riprendere le interazioni pubbliche. Devono tuttavia mantenere il distanziamento fisico e ridurre al minimo l’esposizione ai contesti sociali ove esso non possa venire garantito, a meno che non vengano adottate precauzioni ulteriori.
La popolazione a basso rischio dovrebbe in ogni caso considerare di ridurre al minimo il tempo da trascorrere in ambienti affollati.
3.2. Datori di lavoro
Possono riaprire i luoghi di lavoro con i dipendenti al completo.
3.3. Raccomandazioni specifiche
La visita a strutture per anziani e ospedali può riprendere. Chi interagisce con i residenti e i pazienti deve seguire con diligenza le prassi igieniche.
I grandi spazi (ristoranti, etc.) possono operare seguendo protocolli di limitata distanza fisica.
Protocolli standard di sanificazione possono venire applicati nelle palestre.
I posti in piedi nei bar possono venire aumentati.
La sfida politica al virus – da parte di Donald Trump in USA, come Jair Bolsonaro in Brasile, Boris Johnson in UK, Attilio Fontana in Lombardia, Giuseppe Sala e Nicola Zingaretti a Milano – è fallita tragicamente. Il ‘cigno grigio’ Covid era prevedibile, come si è visto, e doveva venire quantomeno intercettato con tempestività.
La giullaresca gestione del rischio ha lasciato sul campo decine di migliaia di vittime innocenti. Oltre a causare la più grave crisi economica della storia dopo la Grande Recessione e la seconda guerra mondiale. Dovranno perciò venire indagate le responsabilità giuridiche, oltreché politiche, dei gestori del rischio. Per avere disatteso o trascurato la sua doverosa valutazione, con dolo o colpa grave.
Le linee guida in esame sono inevitabilmente viziate da The Donald, che il 23.4.20 è giunto a proporre agli scienziati di iniettare disinfettante nelle vene dei pazienti per uccidere (anche) il virus. (3) Non stupiscono quindi la loro vaghezza – che sconta pure, in USA come in UE e in Italia, la giurisdizione concorrente del livello centrale con quello regionale – e l’incoerenza, nella Phase 3 soprattutto.
Il Quando – più del Come – merita in ogni caso attenzione. Laddove il CDC d’Oltreoceano è riuscito a mantenere una posizione di pur minima cautela, per prevenire la ripresa del contagio, che neppure la Commissione europea ha avuto il coraggio di indicare nelle proprie linee guida.
Dario Dongo e Alessandra Mei
Note
(1) L. Hoy. One Vital Metric Trump’s ‘Opening Up America Again’ Plan Ignores. 17.04.2020. CCN. https://www.ccn.com/one-vital-metric-trumps-opening-up-america-again-plan-ignores/
(2) CDC. Guidelines. Opening Up America Again. https://www.whitehouse.gov/openingamerica/
(3) Eliza Relman. Trump directs experts to see whether they can bring ‘light inside the body’ to kill the coronavirus, even as his own expert shuts him down. Business Insider. 24.4.20, https://www.businessinsider.com/trump-wants-bring-light-inside-the-body-to-kill-coronavirus-2020-4?IR=T
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.
Laureata in Giurisprudenza all'Università di Bologna, ha frequentato il Master in Food Law presso la stessa Università.