Bottiglie di plastica, abbigliamento, giocattoli e vestiti: dai prodotti di uso quotidiano arriva una lista infinita di sostanze chimiche che minacciano la salute dei bambini. I bambini sono infatti esposti a PFAS, pericolosi “forever chemicals”, compresi quelli che sono stati vietati per legge; a una serie di sostanze chimiche che vengono dalla plastica; ad additivi chimici noti ma anche a sostanze sconosciute, delle quali neanche si conoscono gli effetti.
I risultati di diverse ricerche, fra cui studi sulle sostanze che migrano dalle bottiglie in plastica e test su giacche e indumenti outdoor, evidenziano il rischio cui sono esposti i più piccoli – che sono anche i più vulnerabili, perché in fase di crescita – davanti all’inquinamento da sostanze tossiche presenti, o rilasciate, dai prodotti di consumo.
Da questa consapevolezza l’European Environmental Bureau (1) ha chiesto alla Commissione europea di migliorare al più presto il quadro normativo per proteggere la salute dei bambini dall’inquinamento tossico. La richiesta è quella di aggiornare rapidamente il Reach, il sistema di controllo delle sostanze chimiche dell’UE, vecchio di quasi due decenni. “Al momento, ci vogliono in media oltre 19 anni per eliminare gradualmente le sostanze chimiche con profili di pericolo ben noti, mentre molte altre sostanze chimiche sono ammesse sul mercato nonostante le proprietà sconosciute – informa l’EEB – Il sistema è in ritardo rispetto al consenso scientifico, con sostanze chimiche come PFAS, bisfenoli, ritardanti di fiamma alogenati e PVC che rimangono sul mercato”.
Rimangono sul mercato e rappresentano un pericolo dai risvolti sconosciuti. Lo studio “Chemical migration from reusable plastic drinking bottles for children”, condotto dalla Fondazione Tegengif nei Paesi Bassi, in collaborazione con cinque ONG europee (2), ha scoperto che le bottiglie di plastica per bambini rilasciano diisobutilftalato (DIBP), un additivo chimico vietato nella plastica, noto per alterare gli ormoni e danneggiare la riproduzione e lo sviluppo del feto.
‘Sebbene le quantità di DIBP rilevate siano inferiori al limite europeo, la sola presenza di questa sostanza nei prodotti per bambini è allarmante‘, dice Annelies den Boer, direttrice della Fondazione Tegengif.
Lo studio ha analizzato la presenza di decine di sostanze chimiche. Il test ha riscontrato che il DIBP migra da bottiglie in polipropilene (13 bottiglie del campione) e polietilene (9 tipi di bottiglie). Dopo i cicli di lavaggio in lavastoviglie, il DIBP è stato trovato in 22 bottiglie su 39 e in una sola bottiglia non lavata.
Dallo studio emerge anche una scoperta di fatto sconcertante: solo una piccola frazione delle centinaia di sostanze chimiche che fuoriescono dalle bottiglie è stata identificata; il resto rappresenta sostanze sconosciute. Quali sono i possibili effetti?
‘Questo significa che non sappiamo quali sostanze siano e cosa facciano, stiamo esponendo i bambini a sostanze chimiche non identificabili. La plastica è diventata una scatola nera – ha sottolineato den Boer – Semplicemente non sappiamo a cosa sono esposti i nostri bambini‘.
Un’altra ricerca, condotta nel 2023, ha rilevato che i bambini sono esposti a PFAS quando indossano giacche outdoor e altri capi di abbigliamento. Lo studio Toxics in Our Clothing (3) di Arnika/IPEN evidenzia che oltre la metà delle giacche outdoor per bambini e altri indumenti contiene PFAS, un gruppo di ‘sostanze chimiche eterne’ altamente persistenti, tossiche e bioaccumulabili, usate per conferire resistenza alle macchie e idrorepellenza, ma collegate a gravi effetti negativi sulla salute, tra cui cancro e impatto sui sistemi immunitario, riproduttivo e ormonale.
‘Negli indumenti per bambini sono stati trovati anche PFAS vietati, come l’acido perfluoroottanoico (PFOA)”, denuncia Karolína Brabcová, del Programma Tossici e Rifiuti di Arnika.
Su 72 campioni di giacche testate, 16 presentavano PFAS a livelli superiori ai limiti proposti dall’UE; 13 contenevano almeno un PFAS superiore al limite; e altre 3 avevano livelli superiori ai limiti per la categoria di PFAS nota come PFCA.
In 17 giacche è stato trovato il PFOA, sostanza chimica PFAS nota per essere altamente tossica e vietata a livello globale.
In 17 prodotti fra cui giacche, impermeabili e un grembiule è stato trovato il PFDA. Questa sostanza chimica è soggetta a restrizioni ai sensi delle normative dell’UE e ne viene raccomandato il divieto a livello mondiale.
Dei 15 PFAS identificati negli indumenti analizzati, il 6:2 FTOH è stato misurato alle concentrazioni più elevate.
‘I PFAS sono ampiamente utilizzati nei tessuti e le persone possono esservi esposte quando indossano giacche e vestiti. È particolarmente preoccupante trovare PFAS nei prodotti per bambini, poiché i bambini potrebbero essere più vulnerabili all’esposizione ai PFAS. Finché l’industria continuerà a produrre PFAS, le minacce per la salute dei nostri bambini e delle nostre famiglie continueranno. Abbiamo bisogno di un divieto globale sui PFAS come gruppo per fermare il rilascio nell’ambiente e l’esposizione umana ai PFAS‘, dice Jitka Straková, Global Researcher di IPEN e autore principale dello studio. (4)
Un elemento positivo però c’è. Ed è la presenza di indumenti privi di forever chemicals. Le alternative più sicure esistono, tanto è vero che sono state trovate 21 giacche impermeabili o antimacchia senza PFAS.
Molti dei prodotti testati sono per bambini e finiscono a diretto contatto con la pelle. Una revisione del 2022 dell’American Academy of Pediatrics, citata dagli autori, ha affermato che i bambini sono più vulnerabili all’esposizione ai PFAS. I ricercatori sottolineano che ‘è probabile che vi sia un’associazione tra l’esposizione cronica ai PFAS nei bambini e problemi medici come livelli elevati di colesterolo nel sangue, dislipidemie, peso alla nascita leggermente ridotto e risposta anticorpale ridotta a determinati vaccini/infezioni’.
40 studi sottoposti a revisione dal 2017 al 2022 hanno riscontrato contaminazione da PFAS del sangue del cordone ombelicale. E questo suggerisce che i neonati già nascano con esposizione a questi pervasivi inquinanti.
Sabrina Bergamini
(1) Toxic pollution of children’s products needs urgent EU action https://eeb.org/toxic-pollution-of-childrens-products-needs-urgent-eu-action/
(2) Chemical migration from reusable plastic drinking bottles for children
https://www.tegengif.nl/wp-content/uploads/2024/09/report_plastic_drinking_bottles_2024.pdf
(3) Toxics in Our Clothing https://ipen.org/sites/default/files/documents/clothing-chemicals-v12.pdf
(4) PFAS “Forever Chemicals” Found in Outerwear and Clothing Sold Globally https://ipen.org/news/pfas-%E2%80%9Cforever-chemicals%E2%80%9D-found-outerwear-and-clothing-sold-globally