Reddito minimo, povertà ed esclusione sociale sono i sintomi più gravi delle diseguaglianze che la nostra associazione Égalité e il nostro movimento #PaceTerraDignità – alle elezioni europee, il 6-9 giugno 2024 – propone di superare. A seguire, un approfondimento.
Parlamento europeo, Consiglio e Commissione hanno provocato la più grave crisi sociale ed economica dal secondo dopoguerra e ci stanno ora precipitando nella terza guerra mondiale, che nessun popolo vuole.
Immani risorse pubbliche sono state deviate dallo stato sociale alle armi di distruzione di massa. Oltre 180 miliardi di euro sono già stati distratti dal bilancio UE, 5,4 miliardi di euro da quello italiano, solo per fornire armi all’Ucraina.
Le istituzioni europee hanno peraltro dichiarato l’esigenza di un reddito minimo, confermata da enti internazionali (i.e. OECD, UN, World Bank), ancora in attesa di concreta attuazione.
Il Consiglio europeo ha adottato la raccomandazione relativa a un adeguato reddito minimo che garantisca l’inclusione attiva, il 30 gennaio 2023, ove si riferisce l’obiettivo di contrastare la povertà e l’esclusione sociale. E al contempo, garantire una maggiore occupazione tramite il sostegno al reddito. (1)
Le ‘persone che non dispongono di risorse sufficienti’ – cioè ‘coloro che vivono in condizioni di penuria, irregolarità o precarietà delle risorse monetarie e materiali, utili a salute, benessere, e partecipazione alla vita economica e sociale’ (recital 15), siano esse in grado di lavorare oppure no – devono venire supportate con misure attive di sostegno al reddito e servizi abilitanti.
L’esigenza di un reddito minimo dignitoso per tutti i cittadini europei trova fondamento teorico in diversi atti. Tra questi:
– Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (Carta di Nizza). I diritti di accesso alle prestazioni di sicurezza sociale e ai servizi sociali inclusa la lotta alla povertà, in caso di residenza e trasferimento tra Stati membri UE, devono sempre venire riconosciuti e rispettati (2)
– Raccomandazione 2008/867/CE. Un’adeguata integrazione del reddito per una vita dignitosa, destinata a soggetti non in grado di lavorare, è parte (teorica, ndr) dell’inclusione attiva delle persone escluse dal mercato del lavoro (3)
– Pilastro europeo dei diritti sociali. Chiunque non disponga di risorse sufficienti ha diritto a un adeguato reddito minimo per garantire l’accesso permanente a beni e servizi. Per chi abbia capacità lavorativa, gli Stati membri dovrebbero prevedere incentivi per la (re)integrazione nel mercato del lavoro (4)
– Piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali. Entro il 2030 l’UE e gli Stati membri dovrebbero ridurre di almeno 15 milioni le persone oggi in condizioni di povertà ed esclusione sociale (95,3 milioni nel 2022, secondo Eurostat) e di incrementare del 78% l’occupazione di persone nella fascia 20-64, e di formarne ogni anno almeno il 60%. (5)
La raccomandazione è costituita da 9 parti, 6 delle quali sono direttamente rivolte a garantire gli obiettivi previsti, oltre alla governance e il monitoraggio delle misure adottate dagli Stati membri. Le 6 parti principali riguardano:
– adeguatezza del sostegno al reddito. Servono una combinazione di un reddito minimo, da stabilire con metodi trasparenti che tengano conto di tutti gli elementi di rilievo (es. situazione di svantaggio delle famiglie, livello dei prezzi), con altre prestazioni monetarie e in natura. Avuto riguardo anche alle esigenze di soggetti più sensibili come donne, giovani e persone con disabilità
– copertura del reddito minimo, da stabilire per legge e destinare a tutte le persone senza risorse sufficienti, con tutte le misure necessarie a garantire accesso celere e trasparente (anche per la risoluzione delle controversie), tenuto conto di possibili altre fonti di reddito nei nuclei familiari
– utilizzo del reddito minimo. Bisogna promuovere l’accesso al reddito minimo, tramite sensibilizzazione delle persone bisognose e dei portatori di interesse, combattendo la stigmatizzazione e i pregiudizi che si possono generare
– accesso a mercati del lavoro che favoriscono l’inserimento. Il reddito minimo va accompagnato con un’attivazione del mercato del lavoro e un’adeguata formazione, adeguati al contesto e ai destinatari delle misure, incentivando anche le attività da svolgere internamente all’azienda da parte del titolare e/o dipendenti (es. tutoraggio)
– accesso ai servizi abilitanti ed essenziali, da garantire in modo efficiente e continuo. Evitando che problemi di natura finanziaria e non finanziaria si interpongano ad essi
– sostegno personalizzato. Bisogna adottare un approccio ad personam che differenzi i soggetti in grado e non in grado di lavorare, valutare gli ostacoli nei confronti di inclusione sociale e occupazione, intervenire in modo adeguato.
Il reddito minimo è come un elemento fondamentale per abbattere la povertà e l’esclusione sociale, opera come stabilizzatore automatico (per ridurre le fluttuazioni economiche) e favorisce una ripresa sostenibile e inclusiva, in tempi di crisi economica e di calo dei redditi familiari, anche per quanto attiene al mercato del lavoro e l’occupazione.
L’impegno degli Stati membri in questa direzione può migliorare gli esiti sociali e sanitari dei rispettivi cittadini, a beneficio proprio e dell’UE. Oltre all’assistenza per il reddito e il lavoro, dovrebbero essere tenuti conto anche servizi di assistenza sanitaria e per un’alimentazione sana.
Gli Stati membri, si sottolinea, già dispongono di importanti risorse (tra cui fondi di investimento dedicati, e.g. FSE+, FESR, InvestEU) da indirizzare a misure di intervento sociale, insieme a infrastrutture e attrezzature adeguate per accompagnare le strategie di somministrazione del reddito minimo e il reinserimento lavorativo (ove possibile).
Il Parlamento europeo ha a sua volta adottato, il 15 marzo 2023, una risoluzione su un adeguato reddito minimo per l’inclusione attiva. (6) L’assemblea di Strasburgo ha richiamato la raccomandazione del Consiglio e richiesto:
– alla Commissione di proporre una proposta di direttiva di riforma della direttiva (UE) 2022/2041 su salari minimi adeguati della tale riguardo
– agli Stati membri, di cooperare nello scambio di buone prassi e lo sviluppo di un quadro comune, per applicare la raccomandazione. (7)
L’assemblea di Strasburgo ha inoltre sottolineato come l’indicatore ‘a rischio di povertà o di esclusione sociale’ (AROPE) ometta di considerare le cause più ampie e complesse delle diseguaglianze. È invece necessario adottare indicatori più pertinenti e disaggregare i dati (es. in base a età, reddito, sesso) per meglio focalizzare le misure di reddito minimo e le prestazioni di disoccupazione. (8)
La Commissione europea ha blandamente invitato gli Stati membri a rivisitare le proprie politiche sull’adozione di un reddito minimo, già in fase di proposta della raccomandazione del Consiglio, sulla base di un modello di microsimulazione denominato EUROMOD (9). Nel frattempo, tramite fondi ESF+, sono stati testati alcuni regimi di reddito minimo e di assistenza materiale da parte di alcuni Stati membri:
– Italia. Il comune di Brescia ha somministrato più di 500 E-vouchers mensili per sostenere le persone sulla soglia di povertà nelle loro scelte di acquisto e sostentamento (10)
– Francia. Il progetto ‘Un toit sur la tête, un job dans la poche’ (Un tetto sopra la testa, un lavoro in tasca) mira a promuovere l’inclusione sociale dei giovani al di sotto dei 25 anni che si trovano in una situazione di vulnerabilità e/o precarietà, attraverso un sussidio di reddito minimo, misure per l’attivazione del mercato del lavoro e un adeguato sostegno all’alloggio e all’occupazione (11)
– Germania, Ungheria e Slovacchia. Il programma CRIS (Cooperate, Reach Out, Integrate Services) predilige la ricerca per l’adozione di misure di inclusione al lavoro per soggetti in condizione di svantaggio (es. competenze carenti, persone con problemi di salute, diverse etnie), come il counselling, parzialmente sviluppato dagli stessi utenti. (12)
Il ‘2022 Minimum Income Report’ della Commissione e del Comitato per la protezione sociale (CPS) fornisce una panoramica generale e specifica per gli Stati membri, articolata sui tre paradigmi di:
-inclusione attiva, cioè adeguato sostegno al reddito
-mercati di lavoro inclusivi
– accesso a servizi di qualità.
I dati riportati nel ‘2022 Minimum Income Report’ – le cui rilevazioni, si noti bene, sono anteriori alla povertà di massa esacerbata dalla ‘economia di guerra’ – mostrano quanto segue:
– l’adeguatezza delle prestazioni è rimasta pressochè invariata nell’ultimo decennio di riferimento
– le persone in condizione di esclusione sociale e di accesso al reddito sarebbero diminuite, ma difficoltà oggettive di accesso sono ancora esistenti
– la partecipazione dei beneficiari del reddito minimo alle misure del mercato del lavoro sono spesso basse e limitate, e vi è scarso coordinamento con organismi che offrono accesso ai servizi abilitanti e altri vantaggi complementari (13,14).
European Anti-Poverty Network (EAPN) è la più importante rete di associazioni non governative locali, regionali ed europee attive nella lotta contro la povertà e l’esclusione sociale.
EAPN – come già il Comitato Economico e Sociale Europeo, prima ancora dal Parlamento (15) – sottolinea la necessità di adottare una direttiva sul reddito minimo e denuncia le gravi carenze, nella raccomandazione del Consiglio, delle misure necessarie a raggiungere gli obiettivi prefissati. In particolare:
– assenza di un approccio basato sui diritti universali, che renda il regime valido per tutti
– mancanza di un metodo e un quadro comune a livello UE sui bilanci di riferimento, le misure di sostenibilità e le migliori pratiche per l’adozione del reddito minimo
– insufficiente disaggregazione dei dati
– limitazioni in termini di residenza e di età per l’accesso al servizio (16,17).
In Italia si sono susseguite diverse misure di sostegno alla povertà, dal SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva), al REI (Reddito di Inclusione) fino a RdC (Reddito di Cittadinanza) e PdC (Pensione di Cittadinanza), che sono risultati essere gli strumenti più inclusivo ed universale, in quanto destinato anche a nuclei monofamiliari, a prescindere da età o altre condizioni.
Le misure di sostegno sono state disaggregate, dal governo di Giorgia Meloni, nelle forme del Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL) e l’Assegno di Inclusione (ADI) che interessano rispettivamente, alla data odierna, circa 550.000 e 36.000 persone. (18) Con un approccio esclusivo – anziché universale, come raccomandato nei documenti sopra richiamati (19,20).
L’Osservatorio INPS indica infatti 1.121.690 beneficiari di Reddito di Cittadinanza e Pensione di Cittadinanza, tra aprile 2019 e dicembre 2023, con un sussidio medio di € 573,96 e € 264,02 rispettivamente. (21) Il numero dei beneficiari è dunque dimezzato, ed è improbabile che il mezzo milione di esclusi siano solo truffatori come il figlio del fondatore della Lega, Riccardo Bossi.
Le statistiche ISTAT sul reddito e le condizioni di vita (EU-SILC), che risalgono al 2021-2022, indicano che:
– il 24,4% della popolazione italiana è a rischio di povertà ed esclusione sociale (all’8º posto in UE). Tale rischio incide maggiormente su
– donne (26,2%, rispetto al 22,5% degli uomini)
– minori (28,5% sotto i 18 anni, 20,0% sopra i 65 anni)
– inoccupati (65,4%, rispetto al 12,7% degli occupati)
– famiglie con figli (26,3%. 22,6% quelle senza figli)
– il 4,5% della popolazione è in condizione di grave deprivazione materiale e sociale
– il reddito delle famiglie più povere è 5,6 volte inferiore a quello delle famiglie più abbienti (senza il sostegno al reddito, il valore sarebbe stato di 6,4). (22,23)
OCSE ha raccolto sul sito web Benefit and Wages alcuni cenni alle politiche adottate nei parte Paesi suoi membri e alcuni non membri. Utilizzando uno standard, TaxBen, per mettere a confronto gli obblighi fiscali e i diritti a prestazioni sociali e la loro influenza sul reddito netto disponibile delle famiglie in diverse condizioni occupazionali. (24)
ONU e World Bank stanno considerando invece l’ipotesi di promuovere adozione di un reddito minimo universale (Universal basic income, UBI), quale strumento di lotta per la precarietà del mercato del lavoro, la disoccupazione, la povertà ed ingiustizia sociale (25,26). Alcuni paesi (i.e. India, Mongolia, Iran) hanno avviato alcune sperimentazioni al riguardo.
#SDG1 – il primo dei Sustainable Development Goals, in Agenda ONU 2030 – riguarda la fine della povertà in tutte le sue forme e ovunque nel mondo. (27) Un’estensione del primo dei Millennium Development Goals, ‘eradicare la povertà estrema’, che solo la Cina riuscì a raggiungere entro il 2000. (28)
L’economia di guerra che gli attuali vertici dell’UE e i suoi Stati membri europei stanno imponendo alle popolazioni – nell’esclusivo interesse della grande finanza e l’industria delle armi – ha invece provocato una povertà di massa destinata a ulteriore aggravamento. Ora più che mai bisogna invertire la rotta.
#PaceTerraDignità
Dario Dongo e Andrea Adelmo Della Penna
(1) Raccomandazione del Consiglio del 30 gennaio 2023 relativa a un adeguato reddito minimo che garantisca l’inclusione attiva (2023/C 41/01). https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:32023H0203(01)
(2) Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, articolo 34 http://data.europa.eu/eli/treaty/char_2016/oj
(3) Raccomandazione della Commissione, del 3 ottobre 2008, relativa all’inclusione attiva delle persone escluse dal mercato del lavoro. Capo III (Protezione sociale ed inclusione), punto 14 http://data.europa.eu/eli/reco/2008/867/oj
(4) Proclamazione interistituzionale sul pilastro europeo dei diritti sociali https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/ALL/?uri=CELEX:32017C1213(01)
(5) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni. Piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali (COM/2021/102 final) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/ALL/?uri=CELEX:52021DC0102
(6) Risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2023 relativa a un adeguato reddito minimo che garantisca l’inclusione attiva (2022/2840(RSP)) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2023-0076_IT.pdf
(7) Questo aspetto è stato proposto anche nel punto 14 della relazione finale della Conferenza sul futuro dell’Europa
(8) Semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche: priorità sociali e in materia di occupazione per il 2023. Risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2023 sul semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche: priorità sociali e in materia di occupazione per il 2023 (2022/2151(INI)) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2023-0079_IT.pdf
(9) V. https://euromod-web.jrc.ec.europa.eu/
(10) European Commission. Gli e-voucher aiutano una città italiana a combattere lo stigma della povertà. 28.9.22
https://european-social-fund-plus.ec.europa.eu/it/projects/vouchers-fight-poverty-stigma (accesso effettuato il 12.3.24)
(11) Grand Lyon. « Un toit sur la tête, un job dans la poche » : 1,2 million d’euros de financement européen pour accompagner 300 jeunes en situation précaire sur le territoire. 23.9.21 https://www.grandlyon.com/fileadmin/user_upload/media/pdf/espace-presse/cp/2021/20210923_cp_programme-easi.pdf (accesso effettuato il 12.3.24)
(12) V. t.ly/5BDnf
(13) European Commission. The 2022 minimum income. Volume I. Publications Office of the European Union. https://data.europa.eu/doi/10.2767/37278
(14) European Commission. The 2022 minimum income. Volume II, Country Profiles. Publications Office of the European Union https://data.europa.eu/doi/10.2767/701127
(15) CESE. For a European Framework directive on a Minimum Income (own initiative opinion). https://www.eesc.europa.eu/en/our-work/opinions-information-reports/opinions/european-framework-directive-minimum-income-own-initiative-opinion
(16) Van Lacker A. et al. (2020). Expert study on a binding EU framework on adequate national minimun income schemes: Making the case for an EU framework Directve on minimum income https://www.eapn.eu/wp-content/uploads/2020/10/EAPN-european-minimum-income-eu-framework-expert-study_October-2020-4734.pdf
(17) EAPN. Minimum Council Recommendation: Not Enough To Fight Poverty https://www.eapn.eu/wp-content/uploads/2023/02/eapn-EAPN-2022_Minimum-Income-Council-Recommendation-5646.pdf
(18) Gli ultimi dati pubblici riportano 287.704 domande ADI accolte, su 446.256 domande presentate https://www.inps.it/it/it/inps-comunica/notizie/dettaglio-news-page.news.2024.01.assegno-di-inclusione-adi-avvio-dei-primi-pagamenti.html, e 117.023 domande presentate per il SFL https://www.lavoro.gov.it/notizie/pagine/supporto-la-formazione-e-il-lavoro-domande-117023-persone
(19) Proto G. (2023) L’abolizione del reddito minimo in Italia nell’orizzonte europeo. Menabò 196/2023 https://eticaeconomia.it/labolizione-del-reddito-minimo-in-italia-nellorizzonte-europeo/
(20) Gaetano Proto è stato critico anche del RdC, avendo determinato un aumento del tasso di disoccupazione. V. https://www.astrid-online.it/static/upload/dal-/dal-reddito-di-cittadina.pdf
(21) Osservatorio INPS. Report trimestrale RdC Aprile 2019 – Dicembre 2023 https://www.inps.it/content/dam/inps-site/pdf/dati-analisi-bilanci/osservatori-statistici/Report_trimestrale_RdC_Aprile_2019-Dicembre_2023.pdf
(22) ISTAT. Stabile il rischio di povertà ed esclusione sociale https://www.istat.it/it/files//2023/06/REPORT-REDDITO-CONDIZIONI-DI-VITA2022.pdf
(23) V. https://ec.europa.eu/eurostat/web/income-and-living-conditions/visualisations
(24) V. https://www.oecd.org/social/benefits-and-wages/
(25) UN. Universal basic income: potential and limitations from a gender perspective https://www.un-ilibrary.org/content/papers/10.18356/2618026X-22/read
(26) Gentilini U. et al. (2020). Exploring Universal Basic Income – A guide to Navigating Concepts, Evidence, and Practices. World Bank https://documents1.worldbank.org/curated/en/993911574784667955/pdf/Exploring-Universal-Basic-Income-A-Guide-to-Navigating-Concepts-Evidence-and-Practices.pdf
(27) Dario Dongo, Giulia Caddeo. Sustainable Development Goals, SDGs. La sfida dell’umanità. Égalité. 5.9.19
(28) Dario Dongo. Povertà ed esclusione sociale. Égalité. 19.10.19
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.
Laureato in Tecnologie e Biotecnologie degli Alimenti, tecnologo alimentare abilitato, segue l’area di ricerca e sviluppo di Wiise S.r.l. società benefit.