La Rete per la Terra – Altragricoltura, Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare, è una grande comunità. Anche Égalité e GIFT (Great Italian Food Trade) vi partecipano, per tutelare i diritti dei contadini, le comunità rurali e quelle indigene. In raccordo con il movimento La Via Campesina. Ecco perché.
Il 70% del cibo del pianeta deriva dall’agricoltura contadina, vale a dire l’agricoltura su scala microscopica, piccola e media. La popolazione rurale è composta di circa 3,4 miliardi di persone che tuttavia, nell’80% dei casi, vivono in condizioni di povertà estrema. Paradossalmente, chi produce il nostro cibo non ne ha per sé. A dispetto delle raccomandazioni FAO (2019) per il sostegno all’ecoagricoltura.
Fame e malnutrizione si sono aggravate, da ultimo, a causa della crisi economica planetaria innescata da Covid-19. Provocando una crisi alimentare acuta in almeno 27 Paesi (FAO, 2020), le cui prime vittime sono i bambini (v. The Lancet).
I rapporti State of Food Security and Nutrition in the World 2020 (FAO, IFAD, UNICEF, WFP, WHO, 13.7.29) e The parlous state of poverty eradication (Relatore Speciale all’ONU per la Povertà Estrema e i Diritti Umani, 6.7.20) attende mostrano come la metà della popolazione globale oggi viva con meno di 5,5 US$ al giorno.
L’ingiustizia sociale è il male che affligge l’umanità, ora più che mai. Covid-19 ha dimostrato il fallimento delle teorie ‘economiciste’ che hanno sacrificato i servizi pubblici – sanità, educazione, reddito di base e assistenza sociale – in nome di privatizzazioni e tagli di bilancio. La ricostruzione deve quindi partire dalla ‘messa in sicurezza’ delle fasce più deboli delle popolazioni. Dedicando idonee risorse anche ai Paesi più poveri, come la stessa Unione Europea si ostina a non fare.
L’Assemblea Generale ONU ha votato, il 28.11.18, la United Nations Declaration on the Rights of Peasants and Other People Working in Rural Areas. Affermando i diritti umani fondamentali che specificamente riguardano i contadini e i lavoratori in agricoltura, ma anche le comunità rurali. In sei punti:
1) condizioni di vita adeguate. In linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) 1 e 2, eradicare la povertà estrema e sconfiggere la fame,
2) sovranità alimentare, vale a dire diritto a disporre dei mezzi di produzione necessari affinché ogni comunità rurale possa provvedere al proprio sostentamento. Per la tutela della biodiversità e lotta al cambiamento climatico,
3) protezione contro l’accaparramento delle terre (land grabbing), (2) adozione di riforme agrarie strutturali,
4) impiego dei propri semi, che i contadini e lavoratori devono poter conservare, utilizzare, scambiare e commercializzare,
5) pagamento equo delle derrate agricole e retribuzione dignitosa dei lavoratori.
6) giustizia sociale. Il principio di ogni diritto rimane l’equa ripartizione delle risorse.
La gestione responsabile delle terre, le risorse idriche e le foreste era già stata oggetto di apposite linee guida internazionali. Il Committee on World Food Security (CFS), presso la FAO, il 9.3.12, aveva così posto le basi giuridiche per contrastare il land grabbing a livello planetario. Solo in teoria purtroppo, poiché l’adozione delle Voluntary Guidelines on the Tenure of Land Fisheries and Forests è appunto volontaria.
Gli investimenti in agricoltura e sistemi agricoli sono a loro volta soggetti, almeno in teoria, ai 10 Principles for Responsible Investment in Agriculture and Food Systems adottati dallo stesso Committee on World Food Security (CFS, FAO) il 15.10.14. Dalle parole ai fatti nulla però è cambiato. Né cambierà, fino a che i Paesi del mondo non adotteranno una Costituzione della Terra e si impegneranno a rispettarla.
L’agricoltura dei diritti è il filo conduttore della Rete per la Terra – Altragricoltura, a cui partecipano tra gli altri Égalité e Great Italian Food Trade. Non ci si illude di poter rovesciare in un attimo il sistema agroalimentare globale, tuttora dominato dalla globalizzazione dello sfruttamento e i monopoli planetari su pesticidi e sementi (Big 4). Siamo invece determinati a promuovere la consapevolezza e il rispetto dei diritti, a partire dai territori, con azioni concrete.
In Italia, ci si batte per l’adozione di una legge-quadro di tutela e promozione dell’agricoltura contadina. Le parti sociali interessate hanno ampiamente condiviso il testo del disegno legge, che tuttavia sfugge alle priorità di Parlamento e governo. Si attende poi il recepimento della direttiva UE 2019/633, per mettere fine alle pratiche commerciali sleali.
I diritti dei lavoratori in agricoltura sono al centro delle iniziative di Altragricoltura – Rete della Terra. Lo stato di diritto continua a venire meno ai suoi doveri di tutela dei braccianti, spesso irregolari e sfruttati oltre ogni dignità. Con il tacito assenso della politica e delle grandi confederazioni agricole, per i rispettivi interessi elettorali e contributivi.
Il caporalato in Europa – in Italia e Spagna, soprattutto – e lo sfruttamento in altre aree di produzione in ogni angolo del pianeta vanno perciò combattuti con l’informazione. Affinché i consumAttori possano prendere coscienza dell’impatto sociale della propria spesa e imporre una svolta, acquistando i soli prodotti che derivano da filiere eque e sostenibili.
Le filiere virtuose della Rete per la Terra seguono gli esempi dell’associazione internazionale No Cap – per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura – e di Ciboprossimo, un progetto sociale teso a promuovere l’incontro tra i protagonisti dell’ecoagricoltura contadina e i consumatori. Affinché il cibo dei diritti e le sue scelte etiche siano effettivamente disponibili a tutti, in ogni territorio.
Radio Iafua PerlaTerra raccoglie le voci di noi tutti, dal campo alla tavola. Per condividere le storie, le sofferenze e i problemi da affrontare, le aspettative e le iniziative. Con l’obiettivo di rendere tutti partecipi alle iniziative di agricoltori e pescatori rispettosi di persone e animali, ecosistemi e territori, e favorirne lo sviluppo. Con attenzione anche ai progetti di agricoltura e apicoltura urbana, i motori dell’innovazione sociale e del rinnovamento. All’insegna di una cultura sui valori autentici del cibo, il cibo dei diritti e della salute appunto.
Altragricoltura, Rete per la Terra, #Égalité!
Dario Dongo
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.