Il c.d. Decreto Crescita – oltre a prevedere una serie di agevolazioni per le imprese italiane, anche a favore di PMI e startup innovative – è intervenuto sulla riforma del Terzo Settore. Apportando alcune modifiche ai decreti legislativi 3.7.17 n. 112 (imprese sociali) e n. 117 (c.d. Codice del Terzo Settore), appunto dedicato agli Enti del Terzo Settore (ETS).
‘Sono enti del Terzo settore le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, le associazioni, riconosciute o non riconosciute, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi, ed iscritti nel registro unico nazionale del Terzo settore’. (1)
Il Codice del Terzo Settore condiziona peraltro l’accesso alle regole previste per gli ETS – quanto a operatività e benefici (incluse le agevolazioni fiscali – all’avvenuta iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS). (2) E il Decreto Crescita, nel concedere un’ulteriore proroga (al 30.6.20) del termine offerto a ETS e imprese sociali per aggiornare i propri statuti, contribuisce al ritardo nell’avvio della riforma. (3) Senza peraltro che ve ne fosse alcun bisogno, atteso che tale ultima proroga è intervenuta, senza preavviso, in prossimità del termine del 3.8.19. La gran parte degli enti aveva quindi già provveduto ad adeguare i rispettivi statuti.
I ritardi dei due governi che si sono succeduti hanno di fatto paralizzato la riforma del Terzo Settore, così ampia e complessa da richiedere ben 41 provvedimenti applicativi (!), tra decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, decreti ministeriali e interministeriali, linee guida. Le procedure di iscrizione al RUNTS, affidate a decreto attuativo del Ministero del Lavoro, dovevano venire definite entro il 3.8.18. (4) E invece a tutt’oggi non se ne hanno notizie. Al di là della promessa del Direttore Generale Terzo Settore presso il Ministero del Lavoro, Alessandro Lombardi, il 18.7.19, di provvedere entro il prossimo autunno.
La concreta operatività del Registro rimane perciò priva di un orizzonte certo. Considerato che all’emissione del suddetto decreto dovranno seguire, nei 180 giorni successivi, i provvedimenti regionali e delle Province autonome. Dovrà poi venire predisposta la struttura informatica, la quale a sua volta dovrebbe essere operativa entro i 6 mesi seguenti. Gli anni volano e il Terzo Settore rimane legato al palo, impossibilitato di esprimere le proprie straordinarie capacità di innovazione sociale. Ma i responsabili di questo inaccettabile ritardo, come d’uso, non pagano pegno.
Dario Dongo e Selena Travaglio
Note
(1) Per la definizione degli Enti del Terzo Settore (ETS) si veda il d.lgs. 117/17, articolo 4, comma 1. Approfondimenti su https://csvpadova.org/wp-content/uploads/2018/05/IB_1_Chi_sono_gli_ETS.pdf
(2) Cfr. d.lgs. 117/17, art. 4, comma 1
(3) V. legge 58/19, articolo 43, comma 4-bis
(4) D.lgs. 117/17, art. 101, comma 12
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.
Avvocata, specializzata nei diritti di proprietà intellettuale. LL.M. in diritto agroalimentare.