‘The Global Climate in 2015-2019’ – il rapporto presentato dalla World Meteorological Organization (WMO) il 22.9.19 – conferma l’attualità del riscaldamento globale. L’ultimo quinquennio ha registrato temperature, emissioni di gas-serra ed eventi climatici estremi da record. Mentre il ghiaccio scioglie e il mare s’innalza. ‘Tutto bene? Un eufemismo’ (cit. CCCP). #Buycott!
‘Per fermare un aumento della temperatura globale di 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali, il livello di ambizione [delle politiche di contrasto al cambiamento climatico, ndr] deve venire triplicato. E per limitare l’aumento a 1,5 gradi, deve essere moltiplicato per cinque’ (Petteri Taalas, WMO, segretario generale).
La temperatura media del pianeta, secondo il rapporto WMO, è aumentata di 1,1°C dal periodo preindustriale a oggi. Con un picco straordinario, +0,2°C, nel solo ultimo quinquennio. Le ondate di calore e siccità sono identificate dagli esperti come ‘il pericolo meteorologico più mortale nel periodo 2015-2019’. Hanno colpito a fasi alterne i 5 continenti, favorendo incendi e perdite agricole e quindi dissesto socio-economico, oltre a numerose vittime.
‘L’innalzamento del livello del mare si è accelerato e temiamo un brusco calo delle calotte glaciali dell’Antartico e della Groenlandia, che aggraverà il futuro innalzamento’ (Petteri Taalas, WMO, segretario generale).
Il mare sale a un ritmo crescente, +20% nel quinquennio 2014-2019 rispetto a quello precedente. L’agricoltura perde così terreno e bacini idrici d’acqua dolce per l’irrigazione dei campi. Le intense tempeste tropicali – pure associate all’incremento delle acque marine – frattanto provocano catastrofi umanitarie. Come è accaduto nel 2019 alle Bahamas e in Mozambico, senza peraltro che la stampa nazionale se ne occupasse.
Le maggiori perdite economiche sono del resto associate ai cicloni tropicali. Nel 2017, ad esempio, la stagione degli uragani nell’Atlantico è stata una delle più devastanti mai registrate. Oltre 125 miliardi di US$ di danni sono stati provocati dal solo uragano Harvey. Più del 90% delle catastrofi naturali sono legate al clima, denuncia il rapporto WMO.
Le emissioni di carbonio in atmosfera sono cresciute del 20%, nel 2015-2019, rispetto ai cinque anni precedenti. Tutto merito dei gas-serra (Greenhouse Gases, GHGs), non solo l’anidride carbonica ma anche il metano, che si sprigiona per 7-8 decenni dopo gli incendi delle foreste pluviali. Le deforestazioni intanto proseguono – dall’Asia all’Africa, in Centro e Sud America – per lasciare spazio alle monocolture di olio di palma e soia OGM, oltreché ai pascoli di bovini in Argentina e Brasile.
#Buycott! Firma e diffondi la nostra petizione contro le prime cause di rapina delle terre e deforestazioni a livello planetario, seguendo il link https://www.egalite.org/buycott-petizione/
I despoti del pianeta seguono i soli interessi dell’industria finanziaria, la quale tuttora fonda la propria economia sul carbonio. L’Europa e i suoi Stati membri continuano a non fare nulla di concreto per applicare l’Accordo di Parigi contro il cambiamento climatico. (2)
L’Unione Europea sta invece portando avanti negoziati per accordi di libero scambio con l’Indonesia, uno dei protagonisti delle emissioni di gas serra. E con gli USA, che dopo due anni di proteste hanno avviato il ritiro dall’Accordo di Parigi. (3)
‘Affinché l’uomo da parassita del pianeta diventi custode e costruttore della terra è necessario promuovere un’etica di giustizia, di parsimonia, di condanna dell’arricchimento a scapito degli altri. La questione ecologica è questione morale’ (Antonio Cederna)
La responsabilità è dunque di noi tutti. In quanto elettori, per non pretendere dalla politica azioni concrete per la tutela del pianeta e della nostra salute. E in quanto consumAttori, abbiamo il dovere morale di favorire le opzioni sostenibili per davvero.
Dario Dongo e Sabrina Bergamini
Note
(1) World Metereological Organization. (2019). Global Climate in 2015-2019: Climate change accelerates
(2) Il Paris Agreement è stato adottato a dicembre 2015, alla 21a Conferenza ONU sul Cambiamento Climatico (United Nations Climate Change Conference), nota come COP 21. Nel più ampio contesto della United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC). L’Accordo di Parigi è entrato in vigore a novembre 2016, con l’idea di sviluppare una strategia globale di transizione verso una società a basse emissioni di carbonio. L’1.7.17 peraltro, all’indomani del suo insediamento alla presidenza degli USA, Donald Trump annunciava la volontà di ritirarsi dall’Accordo
(3) V. Yong-Xiang Zhang et al. (2017). The withdrawal of the U.S. from the Paris Agreement and its impact on global climate change governance. Advances in Climate Change Research, Vol. 8, Issue 4, December 2017, Pages 213-219. https://doi.org/10.1016/j.accre.2017.08.005
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.