Stop definitivo alle pubblicità e sponsorizzazioni di aziende che realizzano e distribuiscono combustibili fossili e altri prodotti inquinanti. A ciò aspira la nuova Iniziativa dei Cittadini Europei proposta da Greenpeace e oltre 20 associazioni.
Un precedente di rilievo risale al 2003, quando il legislatore UE ha vietato pubblicità e sponsor dell’industria del tabacco, riconoscendo che esse costituiscono una minaccia per la salute. In quel caso dei singoli, ora del pianeta.
L’indagine “Tante parole e pochi fatti”, pubblicata dal gruppo di ricerca DeSmog e commissionata da Greenpeace Paesi Bassi, ha rivelato come circa due terzi di un campione di pubblicità delle sei principali aziende europee dei combustibili fossili siano greenwashing. Messaggi fuorvianti per i consumatori che non riflettono la vera attività delle società, ma promuovono false soluzioni.
Oltre 3.000 annunci dei sei colossi di gas e del petrolio in Europa – Eni, Shell, Total Energies, Preem, Repsol e Fortum – sono stati esaminati da DeSmog su Twitter, Facebook, Instagram e YouTube. Due terzi delle pubblicità analizzate promuovono false soluzioni per il clima (es. stoccaggio di CO2 nel sottosuolo) – o enfatizzano progetti green(wash) irrilevanti rispetto al core business delle ‘6 sorelle’.
Appena l’8% degli annunci analizzati di ENI promuove i combustibili fossili, sebbene questi costituiscano circa l’80% del suo portfolio. Il 55% degli annunci di Eni riguardano prodotti green e false soluzioni per il clima.
Il 16% delle pubblicità di Eni valutate nel report promuove come ‘verdi’ e ‘sostenibili’ soluzioni che di green non hanno proprio nulla. Come la ‘bioenergia’, il gas fossile e il CCS (la tecnologia per la cattura e lo stoccaggio della CO2).
Greenpeace e oltre 20 organizzazioni (1) hanno lanciato una Iniziativa dei Cittadini Europei, vale a dire un ‘referendum UE’. Se entro un anno di tempo verrà raggiunto l’obiettivo di 1 milione di firme raccolte in almeno 7 Paesi membri, la Commissione europea dovrà esprimersi in merito all’Iniziativa dei Cittadini, esponendo le sue conclusioni giuridiche e politiche e l’eventuale azione che intende intraprendere.
Questa iniziativa aspira a ottenere che la Commissione europea proponga un regolamento UE ove si vietino:
– la pubblicità dei combustibili fossili e dei servizi di trasporto aereo, stradale e per via navigabile che utilizzano combustibili fossili, fatta eccezione per i servizi di trasporto di interesse economico generale,
– la pubblicità di qualsiasi impresa attiva nel mercato dei combustibili fossili, in particolare nell’ambito della loro estrazione, raffinazione, fornitura, distribuzione o vendita,
– le sponsorizzazioni da parte delle imprese attive nel mercato dei combustibili fossili o l’utilizzazione di marchi o denominazioni commerciali utilizzati per i combustibili fossili.
Il divieto UE che si richiede consentirebbe di perseguire nei fatti gli obiettivi di tutela dell’ambiente e dei consumatori, come indicati nel Green Deal europeo e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs). Oltre ad accrescere la consapevolezza del pubblico in merito ai prodotti e le tecnologie responsabili di cambiamenti climatici e altri danni, ambientali e sanitari.
Per sottoscrivere l’Iniziativa dei Cittadini europei: clicca qui.
#Égalité!
Giulia Torre
(1) Le organizzazioni che sostengono l’Iniziativa dei Cittadini Europei sono ActionAid, Adfree Cities, Air Clim, Avaaz, Badvertising, BoMiasto.pl, Ecologistas en Acción, ClientEarth, Europe Beyond Coal, FOCSIV, Food and Water Action Europe, Friends of the Earth Europe, Fundación Renovables, Gastivists, Global Witness, Greenpeace, New Weather Institute Sweden, Plataforma por un Nuevo Modelo Energético, Résistance à l’Agression Publicitaire, Reclame, Fossielvrij, ReCommon, Stop Funding Heat, Social Tipping Point Coalitie, Zero (Associação Sistema Terrestre Sustentável).
Laureata in giurisprudenza, master in European Food Law, si occupa di legislazione agro-alimentare, veterinaria, agricola.